Tanti messaggi, di giorno e di notte, qualche foto innocente e poi sempre più maliziose: questo sarebbe il tenore di uno scambio avvenuto tra un professore cinquantenne di lettere in un liceo di Treviso e una sua studentessa sedicenne.  Ad accorgersi di quello che avveniva regolarmente ormai da qualche mese è stata la madre della ragazza, che ha scoperto una ventina di selfie della figlia in posizioni e atteggiamenti compromettenti ed espliciti. Appena scoperta la vicenda la madre ha denunciato il fatto alla procura che ha aperto un’indagine contro l’insegnante per reati sessuali con minorenne: il professore ha negato che esistesse una relazione a luci rosse con l’allieva.

Il docente ha deciso di mettersi in aspettativa finché la situazione non sarà chiarita, mentre il Tribunale ha rigettato la richiesta di sospensione dall’insegnamento.

Il Pubblico Ministero ora sta cercando di capire se tutti gli scatti partiti dal telefonino della sedicenne fossero stati in qualche modo richiesti o se siano partiti spontaneamente, valutando anche un’eventuale promessa di voti alti o favoritismi in ambito scolastico. Pare, anche se non si trovano conferme nelle chat, che la promessa fatta dal professore all’allieva fosse quella di portalra “alla maturità con voti alti”, ma il docente si è difeso spiegando che si tratterebbe solo di un malinteso.

Secondo quanto riporta Il Corriere del Veneto, quello che sarebbe emerso dall’analisi del cellulare del professore sarebbe più grave di quanto raccontato dalla sedicenne: il professore sembra infatti intrattenesse più “relazioni particolari” con altre allieve.  Gli investigatori hanno infatti sequestrato lo smartphone all’uomo e stanno setacciando chat, gallerie di immagini e video, cronologia e qualsiasi informazione utile alla definizione della verità.

Dopo che la cronaca locale ha pubblicato la vicenda, nell’ottobre del 2017, altre due ex allieve si sono presentate in questura puntando il dito contro il prof, nessuna delle due però ha presentato formale denuncia.

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