«L’ho capito prima, ma ho trovato la parola 10 anni fa, quando avevo 15 anni». Per anni, Yasmine Benoit non sapeva come definire se stessa. Poi, ha trovato il termine giusto: asessuale. Oggi, con il suo lavoro di modella e attivista, si batte per cambiare il modo in cui la società percepisce e racconta le persone ace.

Attorno a questo orientamento sessuale (che secondo i dati più recenti sarebbe quello dell’1% della popolazione mondiale), infatti, c’è ancora una grande ignoranza. Per alcuni, asessualità significa castità o astinenza sessuale. Per altri, le persone asessuali non possono avere relazioni romantiche. Secondo altri, l’asessualità sarebbe “solo una fase” di momentaneo calo del desiderio, destinata a passare e ripristinare “la normale attrazione”. Nessuna di queste cose è vera.

Ma proprio con queste idee ha dovuto combattere – e deve combattere ogni giorno assieme a centinaia di migliaia di persone asessuali – Yasmine Benoit.

L’asessualità è un orientamento sessuale che consiste nella mancanza di desiderio o di attrazione sessuale. Alcuni asessuali fanno sesso, possono provare piacere, possono avere relazioni – che sono più o meno durevoli come per tutti gli orientamenti sessuali – che possono o meno prevedere l’intimità fisica. Ma non ne sentono il bisogno.

Ci sono delle sfumature dello spettro asessuale: le persone grigio-sessuali (greysexuals), possono provare attrazione molto raramente o solo in circostanze specifiche, le persone demisessuali provano attrazione solo per le persone con cui hanno una connessione emotiva.

È un modo di vivere la sessualità e i rapporti che la società sessuocentrica in cui viviamo non riesce a comprendere e, per questo, ignora, ridicolizza o misconosce, come ha spiegato Benoit a Bust.com:

Per la maggior parte delle ragazze adolescenti ci si aspetta che tu esprima la tua sessualità, anche se non troppo, altrimenti saresti troia, il che non va neanche bene, a quanto pare.

Cresciuta come una delle poche ragazze nere nel Berkshire, in Inghilterra, sentiva che il suo orientamento sessuale non era rappresentato nella società, e si era rassegnata. Anche perché, spiega, nemmeno la scoperta del termine “asessuale” l’ha aiutata a rappresentare la sua esperienza di vita:

[L’asessualità] era qualcosa che esisteva in certi angoli di Internet adolescenziali, bianchi e ossessionati da Tumblr. Quindi, non era davvero qualcosa che potevo usare interpersonalmente

Nonostante questo, ha capito che non era sola. E che sarebbe arrivato un momento in cui avrebbe potuto imparare ad esprimere se stessa e il suo orientamento. E quel momento è arrivato. E proprio la mancanza di rappresentanza è diventata la motivazione per prendere la strada dell’attivismo.

Nel 2017 ha pubblicato su YouTube il video intitolato “Things Asexual Girls DON’T Want to Hear“, che attualmente ha oltre 30.000 visualizzazioni, in cui ha riassunto tutte le frasi stereotipate e pregne di ignoranza che le ragazze asessuali si sentono rivolgere.

La comunità asessuale è stata molto felice di vedere qualcuno con una piattaforma che ne discuteva. Molte persone che mi hanno inviato messaggi di quanto significasse per loro, il che [mi ha fatto sentire], che se fare qualcosa di così semplice è qualcosa che ha davvero un impatto sulla vita delle persone, potrei anche continuare a farlo.

Ha spiegato a Paper.

Per questo ha lanciato la campagna social #thisiswhatasexuallookslike per dare visibilità e rappresentazioni diversificate dell’asessualità, mostrando che le persone asessuali non sono un’unica entità.

Benoit, però, non ha fatto solo dei social lo spazio del suo attivismo, che ha portato anche fuori dallo schermo: nel 2021 ha co-fondato la Giornata internazionale dell’asessualità, che si tiene il 6 aprile, per celebrare lo spettro asessuale.

Nell’aprile 2022, inoltre, ha lanciato un progetto in partnership con l’Associazione Stonewall – dal nome Stonewall x Yasmin Ace—un’iniziativa di ricerca unica che mira a raccogliere dati sui tipi di discriminazione che gli asessuali subiscono nei settori dell’occupazione, dell’istruzione e della sanità.

Lo scopo del progetto è comprendere meglio le esperienze delle persone asessuali nel Regno Unito, creando

un quadro delle esperienze, dei bisogni e delle priorità di cambiamento delle comunità di ace, con particolare attenzione all’occupazione, all’assistenza sanitaria e all’istruzione. I risultati saranno presentati in un rapporto che fornirà una chiara serie di azioni per i responsabili politici, le aziende e gli enti di beneficenza per supportare meglio gli ace.

La speranza – e l’obiettivo di lungo termine – spiega Benoit, è portare l’asessualità a essere coperta dalla legge sull’uguaglianza del Regno Unito (Equality Act), una legge che offre alle minoranze protezione dalla discriminazione sul posto di lavoro e nella società in generale, compresi i crimini ispirati dall’odio.

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