Ylenia Lucisano: "Canto e scrivo il mio essere donna e... per De Gregori" - INTERVISTA

Artista scelta da Francesco De Gregori per aprire i suoi concerti, la cantautrice racconta a Roba da Donne il suo album - con un contributo di Pacifico - e il suo sogno, fatto di musica e voce, tanti sacrifici e grande determinazione.

Le persone stanno strette nelle “definizioni” di poche parole e, per la verità, perfino in volumi interi. Le donne più che mai. Ma, nella sfida alla sintesi delle descrizioni in poche parole, Ylenia Lucisano sarebbe voce, anima, determinazione, fame – tanta! – di imparare, idee, indipendenza e libertà dai pregiudizi.

È un pomeriggio di fine luglio quando ci incontriamo a Milano, negli uffici di Parole & Dintorni di Riccardo Vitanza, ufficio stampa, tra gli altri di Ligabue e Francesco De Gregori, nonché produttore di Ylenia e altri artisti con l’etichetta Bollettino Edizioni Musicali. Ylenia sta per partire per Rossano, in Calabria. È da lì che se n’è andata, a 19 anni, per il suo sogno fatto di musica e voce. Prima a Roma, poi a Milano, dove vive da 4 anni, lavora per mantenersi e, soprattutto… per realizzare il suo sogno.
Ylenia vuole fare la cantante. Anzi, lo è già, o meglio, è una cantautrice, perché lei i suoi pezzi se li scrive. Oggi di anni ne ha 26 e, all’attivo, oltre a vari concorsi, ha il disco d’esordio “Piccolo Universo”, in cui compaiono importanti collaborazioni con Pacifico e l’artista folk Daniele Ronda, un singolo scritto e prodotto insieme al cantautore Zibba (Zibba & Almalibre) e una collaborazione eccellente con Francesco De Gregori, per il quale ha aperto quest’anno due concerti del Vivavoce Tour. E, si sa, De Gregori non è mai stato personaggio da associare il proprio nome a qualcuno o qualcosa, men che meno qualche operazione commerciale, del cui valore artistico non sia convinto.

La sua è la storia di una giovane donna dalle idee chiare, partita per inseguire un sogno non facile, che sta costruendo pezzo per pezzo, con umiltà, pazienza e tanti sacrifici. La storia di un’artista e di una donna che abbiamo scelto di farci raccontare direttamente da lei.

Partiamo subito dalla notizia che fa capire, anche a chi non ti conosce, che l’artista Ylenia Lucisano ha qualcosa da dire e… da cantare. Francesco De Gregori ti ha scelta per aprire due tappe del suo tour Vivavoce, quella di Catanzaro, dove hai giocato in casa, e quella al Carroponte di Sesto San Giovanni. Come avviene e com’è l’incontro con un mito, uno dei mostri sacri storici della musica cantautorale italiana?
Per una, come me, che vuole fare la cantautrice, De Gregori è un punto di riferimento imprescindibile. Nel mio caso il punto di riferimento. Mio padre mi ha cresciuta con le sue canzoni da quando ero nella culla e quando ascolto la sua musica provo le stesse emozioni di quando canto. C’è uno stretto legame tra me e De Gregori, anche se lui non lo sa – ride Ylenia – e, in tutte le volte che l’ho incontrato, non gliel’ho detto. Perché quando incontri una persona che significa tanto per te l’emozione ti sovrasta.

Ylenia Lucisano
Fonte: Ufficio Stampa Parole & Dintorni

Il nostro incontro è avvenuto grazie a Riccardo (Vitanza, ndr). Le prime volte io lo guardavo come si guarda un Dio ed ero così agitata che, a volte, quando sono tornata a casa ho pianto, per qualche cosa stupida che, complice l’emozione, mi è scappata e per quello che non riuscivo a dire. Ma lui è stato splendido con me. Di fronte ai miei continui ringraziamenti un giorno mi ha detto:

Grazie di cosa. Tu fai la cantautrice? Allora siamo colleghi. Io do una mano a te e tu la dai a me, riscaldando il pubblico.

Lui ti dice “siamo colleghi” e tu pensi “ma quando ma”i. Il fatto è che lui ha questa fama di artista burbero e altezzoso, ma in realtà è un uomo molto umile.

Come sono andate le aperture delle due tappe e cosa ti ha detto Francesco De Gregori prima e dopo il concerto?
Molto bene. Io non ero agitata per il pubblico davanti, anche se in genere non canto di fronte a tutta quella gente, ma perché dietro il palco, ad ascoltarmi, c’era lui.
Prima di salire mi ha detto una cosa che non scorderò mai: 

Devi cantare come se fossi in sala prove, con i tuoi musicisti, a divertirti e sperimentare. A fare quello che ami: musica. 

Dopo il concerto è venuto da me e mi ha detto:

Dai un bacio a papà. 

Mio papà era presente, ma era dispostissimo a cedergli la paternità.

Prima di passare alle altre collaborazioni importanti, attribuiamo subito le “colpe” di questa tua passione per la musica, che ti ha spinta giovanissima ad abbandonare il tuo paese di origine per trasferirti prima a Roma, poi a Milano, per inseguire il tuo sogno. Il colpevole è tuo papà, giusto?
Già, è colpa sua. Papà è un musicista e, già da piccola, lo costringevo a portarmi con lui nelle serate al piano bar. Avevo 6 anni, prendevo la mia seggiolina e mi sedevo accanto a lui ad ascoltare. A casa cantavamo insieme, fuori non mi ha permesso di cantare con lui fino ai miei 11 anni circa. Probabilmente sapeva bene che potere può avere la musica e voleva “difendermi”. Cantai “Quello che le donne non dicono”.

Il cd di Ylenia Lucisano "Piccolo Universo", scritto con Pacifico
Fronte Album – Fonte: Ufficio Stampa Parole & Dintorni

Ma veniamo all’album di esordio di Ylenia, “Piccolo Universo”. Quello di Ylenia è un pop raffinato dalle venature folk con qualche contaminazione calabrese, dialetto poetico, intenso e carnale, come la sua terra, come Ylenia. E “Piccolo Universo” di tanta poesia e intensità è intessuto dalla prima alla decima traccia, due delle quali a firma di autori e cantautori eccellenti del panorama musicale italiano: Pacifico e Daniele Ronda. Non manca, del resto, un supporto femminile: quello del piano pop di Giulia Mazzoni, nel brano “Un angelo senza nome”.

Raccontaci il tuo “Piccolo Universo”, Ylenia?
Ho cercato con fatica il mio “Piccolo Universo” e ho finalmente capito che esiste in un momento ben preciso: mentre scrivo e canto le mie canzoni.
Allora gli ho dato forma e colore, ho iniziato a raccontare le mie storie, ed ecco che il mio mondo alla fine ha iniziato a prendere vita, e grazie al supporto delle persone intorno a me sono addirittura riuscita a coronare il mio vero sogno e pubblicare questo album!
So che questa è la mia strada perché solo quando faccio musica sono felice.

Passiamo alle altre importanti collaborazioni di Ylenia. Perché quella con De Gregori non è certo l’unica.

Ylenia Lucisano
Fonte: Ufficio Stampa Parole & Dintorni

In particolare, parliamo della collaborazione con Pacifico, già autore per la Nannini, Zucchero, Morandi, Noemi, Malika Ayane, Celentano. Anche in caso c’è lo zampino di Riccardo Vitanza, ma quando sei Pacifico non presti in giro le tue parole a caso. O no?
Avere la fortuna di trovare un produttore disposto a credere in un giovane oggi è una fortuna. Riccardo ha prodotto il primo disco di Pacifico, sono come fratelli e, quando un fratello va dall’altro dicendogli “ascolta questa ragazza e dimmi cosa ne pensi”, l’altro non può che essere onesto, fino in fondo. No, Pacifico non avrebbe mai accettato di collaborare con me solo per fare un piacere a un amico, così come non si è limitato a prendere un pezzo dal cassetto e darmelo. Abbiamo scritto insieme la 
melodia e, per quanto riguarda le parole, abbiamo passato molto tempo fianco a fianco e, dopo aver ascoltato il brano che avevo scritto, “Solo così”, è partito da quelle parole per riscrivere “Piccolo Universo”.
Sono felice che questo brano sia stato scritto ispirandosi a una mia idea, un mio pensiero. Indossare il vestito di un altro non è una cosa facile, almeno non per me. Ma con Pacifico non ho avuto questi problemi: lui ha scritto per me, su misura per me.

L’unico modo per capire quello che c’è/ È arrendersi e chiudere gli occhi/ L’unico modo per sentire quello che c’è/ È aprirsi e credere al cuore/ Passare dentro ogni sfortuna con allegria/ Tenersi stretta questa vita, amarne ogni difetto/ Nei giorni scuri come montagne, il sole sembrerà un miracolo/ E si è sbagliato ma si è sbagliato per gioco
(da Piccolo Universo)

E poi c’è Daniele Ronda, cantautore folk per eccellenza, che ha scritto per Ylenia “Riscoprirmi”. Abbiamo ascoltato questo brano solo dopo la nostra bella chiacchierata, scoprendo che, come fece Gianna Nannini nel 1979 con quella meraviglia di energia e musica che è “America”, Ylenia canta di autoerotismo.

Ed una serata di malinconia/ Implorare calore a qualcuno/ Che forse il calore non sa cosa sia/ E capire che la solitudine/ Resta l’unica vera occasione/ Per riscoprirmi con una carezza/ Con un pensiero sotto la doccia/ E non pensarci più Volermi Bene.

È una canzone che ha la grazia di Ylenia e il tema non ci stupisce. Abbiamo incontrato una giovane donna determinata, con le idee chiare, che non ha paura di dire quello che pensa, senza tabù e senza pregiudizi, nella migliore tradizione cantautorale.
C’è tanta femminilità in Ylenia e la femminilità non ha nulla a che vedere con la volgarità o la censura. Perché in una donna ci sono tante donne e Ylenia lo sa.

Che donna sei Ylenia? O che donna ti piacerebbe diventare?
Una donna indipendente, che viene presa in considerazione da chi lavora in questo ambiente. Non solo come artista, ma anche in qualità di donna che sa fare le sue scelte e sa cosa è meglio per lei e per il suo lavoro. Ho delle idee molto chiare e soprattutto ho delle idee. Vorrei che fossero prese in considerazione, che non vuol dire necessariamente realizzate.

Ma prima di approfondire la donna Ylenia, c’è ancora un’altra collaborazione, quella con Zibba, da cui è nato il singolo “Improvviseremo ancora”.
Per un cantautore frequentare i “colleghi” più esperti è una scuola: con Zibba volevo risucchiare tutto il suo sapere. Abbiamo lavorato nella sua casa in Liguria e lui è una persona molto generosa: la mia fame di conoscenza gli ha fatto piacere, non l’ha vissuta come un’invasione. Dalla nostra collaborazione è nata una canzone d’amore, cosa strana per me, che non amo parlarne e tanto meno cantarne, nelle canzoni e nella vita.

Fronte Singolo "Improvviseremo Ancora" - Fonte: Ufficio Stampa Parole & Dintorni
Fronte Singolo – Fonte: Ufficio Stampa Parole & Dintorni

Perché? Non ti immagini con una persona accanto?
Per il momento la mia priorità è la musica. So che per alcuni le cose possono convivere, ma quando non sei realizzato né in una cosa né nell’altra devi scegliere e andare fino in fondo in una. Io ho scelto la musica. 
Già in passato, tra l’università e la musica ho scelto quest’ultima. I miei hanno ovviamente insistito perché portassi avanti contemporaneamente entrambe, ma io sapevo che, così facendo, non mi sarei mai laureata né avrei fatto la cantante. Del resto quello che faccio ogni giorno per me è università: devo studiare molto e gli esami non sono facili e, soprattutto, continui.

Da quando sei partita dalla Calabria sono passati 7 anni. Stai facendo tanta gavetta, stai creando la tua musica e lavorando ai tuoi dischi e, nel frattempo, lavori anche per mantenerti. Cosa fai?
Sono determinata a fare musica, ma per farlo devo mantenermi. Negli ultimi tre anni ho fatto la receptionist in un centro benessere ma, purtroppo, l’azienda è appena fallita e ora sono disoccupata. Mi arrabatto facendo vari lavori e, intanto, cerco. La mia è la situazione di tanti giovani in Italia oggi, purtroppo.

Nel futuro cosa c’è?
A settembre torno in sala registrazione. Ho tante idee in testa per il prossimo disco. Voglio che abbia un’identità ben precisa, ancora di più di “Piccolo Universo”.

Grazie Ylenia. Per la tua musica e per la tua bellezza di donna che sta facendo il suo viaggio, con coerenza, determinazione e onestà intellettuale. Senza paura di sporcarsi le mani.

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