Zannone: la macabra storia italiana dell'"isola delle orge"

Zannone è un'isola nel Tirreno, affascinante e dalla bellezza incontaminata, che custodisce un lontano segreto: una storia di festini sessuali che hanno poi portato a un duplice omicidio a Roma.

Zannone è la più settentrionale delle Isole Ponziane, a oggi completamente disabitata, una terra affascinante e sperduta, ricca di animali e di una natura rigogliosa e incontaminata, circondata dalle acque del Tirreno, che dal 1979 fa parte del Parco nazionale del Circeo.

Il suo fascino è legato, oltre che alla sua natura meravigliosa, anche ad alcune vicende del passato che l’hanno vista protagonista di una storia di misteri e di festini sessuali, tanto da essere stata ribattezzata “isola delle orge”.

Una villa in cima alla scogliera, bianca e maestosa, risalente agli anni Trenta, e un faro sono oggi le uniche costruzioni nel mezzo di una natura incontaminata, dove vivono solo centinaia di pecore selvatiche, i mufloni, oggi considerati una specie protetta. La villa negli anni Sessanta era passata sotto la proprietà del Marchese Camillo II Casati Stampa di Soncino e della moglie, Anna Fallarino, un tempo attrice, e proprio in quel periodo, stando a quanto confermano gli abitanti locali, era diventata teatro di festini sessuali e feste mascherate organizzate proprio dal nobile e la sua consorte.

La CNN riporta la storia che ha destato interesse in tutto il mondo per i segreti scabrosi e pieni di mistero custoditi per lungo tempo, e ha coinvolto e intervistato alcuni personaggi locali per conoscerne i dettagli. In particolare, la vicenda viene raccontata al celebre sito statunitense da un ex pescatore, Giorgio Aniello, che oggi porta i turisti in gita in barca nell’atollo più selvaggio dell’arcipelago pontino, attirati oltre che dalla bellezza del paesaggio mediterraneo e dalla solitudine della natura, anche dal suo passato oscuro e ricco di misteri.

Stando a quanto racconta l’ex pescatore, il marchese sarebbe stato un voyeur a cui piaceva guardare la moglie mentre faceva sesso con altri uomini più giovani. Queste usanze si trasformarono poi in vere e proprie feste in maschera che culminavano in orge e scene estreme e dissolute, a cui partecipavano baroni, contesse, duchi e personaggi del jet-set, che si recavano sull’isola per trascorrere i week end. Una situazione resa più semplice dall’isolamento della villa e dall’atmosfera di solitudine e abbandono che regnava nell’isola intera.

Stando a quanto raccontano gli abitanti della zona, si dice che la villa, a oggi una costruzione in rovina, avesse anche una “stanza degli specchi”, un’area nascosta che consentiva di spiare le scene di orge e gli incontri sessuali senza essere visti. Altri personaggi della zona, secondo quanto riporta la CNN, confermano che, sebbene non vi fosse notizia di ciò che succedeva su quell’isola, la cosa in quegli anni era risaputa. Non venne però mai ufficialmente resa noto ciò che succedeva tra le preziose mura dei due nobili romani. Il segreto, per anni custodito, emerse in seguito a una tragica vicenda che vide protagonisti proprio il marchese e la consorte.

Le cose infatti precipitarono. In un giorno di fine agosto del 1970, mentre la moglie si trovava nell’abitazione romana della coppia in Via Puccini, il marchese si era assentato per  partecipare a una battuta di caccia fuori Roma. Fu lì che, facendo una telefonata alla moglie nel cuore della notte, scoprì che con lei nella loro casa romana c’era anche Massimo Minorenti: gli fu chiaro che quel giovane amante con cui spesso la donna si intratteneva nei festini condivisi, fosse a tutti gli effetti l’amante della moglie. Il marchese tornò nella sua residenza e sparò alla moglie e al suo amante per poi togliersi la vita.

Fu in quel momento che, insieme alla notizia della tragedia, la storia di ciò che avveniva nella villa di Zannone diventò pubblica e attirò l’attenzione del pubblico e dei media: gli inquirenti trovarono il diario del marchese, intitolato “diario del velluto verde” e oltre 1500 foto scabrose della moglie, ritratta senza vesti insieme ai suoi molti amanti. I tabloid italiani contribuirono poi a diffondere un’aura di mistero e curiosità sul passato oscuro e scabroso della coppia.

La villa sorge sul terreno su cui in precedenza si ergeva un monastero medievale, oggi in rovina e di cui sono rimaste alcune porzioni architettoniche, che contribuiscono a regalare ulteriore senso di suggestione all’isola e al suo paesaggio solitario e abbandonato. Oggi questa natura incontaminata e lo scenario affascinante delle rovine architettoniche creano un ambiente pieno di fascino e mistero, diventato un’attrattiva amatissima dai turisti, a cui è consentito visitare l’isola e accedere sino alla spiaggia privata della coppia di nobili per vivere da vicino quella storia scabrosa e tragica di un passato lontano.

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