È il “Corriere della Sera” a raccontare una storia che viene da Chicago ma che vede protagoniste tre italiane. Si tratta di giovani maestre che, approdate negli Usa per lavoro o al seguito dei propri mariti, hanno deciso di fondare una scuola che “miscelasse il pragmatismo americano con l’umanesimo italiano”. E così nel 2016 si è avverato il sogno di Chiara Berardi Underwood di 42 anni, con un passato tra due società importanti come Enel e Merces, e Caterina Muti, una biologa marina. E i risultati sono stati sopra le più rosee aspettative.

Ed ecco che, dopo Chiara e Caterina, sono arrivate anche Anna Maria Fantuzzi, Antonella Gelosia, Elena Conta e Laura Granara che hanno sposato questo progetto affinché spiccasse il volo. La scuola, infatti, è stata allestita nei locali attigui alla parrocchia spagnola di Sant’Aloisio, ovvero un intero piano terra nel quartiere di Wicker Park. Ovvero quindici minuti d’auto dal centro di Chicago.

La direttrice è Chiara Berardi. Con Chiara Calci, che è stata insegnante di ruolo per dieci anni in Italia, e che è approdata negli States con il marito professore universitario di medicina. Ma c’è anche Chiara Albanese, nata a Londra, che ha seguito il marito, direttore dell’Associazione anestesisti americani.

Al momento è prevista solo la materna ma il prossimo anno le tre maestre sperano di inaugurare le elementari e, a seguire, persino le medie. La scuola è stata intitolata ad Enrico Fermi e i bambini mangiano italiano:

Penne al pomodoro o polenta con le spuntature, carne di prima scelta, verdure. Usando piatti di porcellana, bicchieri di vetro, posate vere. Gli americani adorano l’Italia, dall’olio al vino alla scuola. Il nostro “vecchio mondo” ha fascino. L’Italia è spesso quella vista nei film. Non sanno cosa sono le file alle Poste, ma di questo noi non parliamo. Per i genitori sapere che i loro bimbi si seggono a tavola per mangiare a mezzogiorno, che il pranzo è un’occasione per parlare, che il cibo non è solo una corsa per riempire in fretta il pancino è una cosa impressionante.

E poi c’è l’aspetto economico. Si tratta di una materna low cost: 11mila dollari l’anno per ogni bimbo. Che in Italia sono tantissimi ma negli Usa decisamente no.

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