I talebani, il gruppo islamista radicale che ha preso il potere invadendo la capitale dell’Afghanistan Kabul nell’agosto del 2021, hanno fustigato pubblicamente 3 donne e 9 uomini nella giornata di mercoledì 23 novembre.

La fustigazione pubblica è avvenuta in uno stadio di calcio a Logar, a sud di Kabul, davanti a centinaia di spettatori a cui era stato vietato di scattare foto o fare video. Le 3 donne e i 9 uomini erano stati accusati di furto, omosessualità e adulterio, tra i cosiddetti “crimini morali”.

Un portavoce dei talebani nella provincia di Logar ha detto a Bbc News che le 12 persone punite hanno ricevuto tutte tra le 21 e le 39 frustate, il numero massimo permesso dalla legge dei talebani. Il portavoce ha aggiunto che dopo la punizione tutte le donne sono state liberate, ma alcuni uomini sono stati incarcerati, anche se non è chiaro quanti.

La fustigazione pubblica di Logar è uno dei primi casi di questo tipo da quando, a metà novembre, i talebani avevano fatto sapere che avrebbero introdotto nuove punizioni pubbliche per far rispettare la sharia, l’insieme delle leggi e dei principi morali e giuridici islamici che i talebani interpretano e applicano in modo estremamente radicale.

Un funzionario del governo talebano ha parlato dell’episodio in forma anonima ad Ap news perché non autorizzato a dare dettagli ai media.

Le notizie delle fustigazioni pubbliche aumentano la paura che in Afghanistan si possa tornare alle durissime condizioni che hanno dominato il Paese durante l’ultimo regime talebano, alla fine degli anni Novanta, nonostante all’inizio del nuovo regime iniziato ad agosto 2021 avevano promesso che avrebbero applicato la sharia in una forma più moderata che in passato.

La fustigazione di Logar è accaduta pochi giorni dopo quella avvenuta a Takhar, nel nord del paese, dove 9 donne e 10 uomini erano stati fustigati con l’accusa di furto, adulterio e di essere fuggiti da casa. Nella stessa città altre 16 persone, sia donne che uomini, avevano subito le stesse punizioni con le accuse di non aver rispettato le indicazioni sull’abbigliamento e di essersi rasati la barba, che per gli uomini è obbligatoria.

La legge della sharia è l’unica soluzione per i problemi in Afghanistan e deve essere applicata“, ha detto in un comunicato il vicegovernatore di Logar, Enayatullah Shuja, riguardo alle recenti punizioni pubbliche.

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