Leucemia mielomonocitica: cos'è e come si cura il tumore di Alessandro Baricco

Lo scrittore ha dato la notizia della sua malattia con un post social, dove ha anche annunciato che presto si sottoporrà al trapianto delle cellule staminali del sangue donate dalla sorella Enrica.

Con un post social arrivato a sorpresa, Alessandro Baricco ha dato la notizia della sua malattia, la leucemia mielomonocitica cronica. L’annuncio, scritto dal letto di ospedale in cui si trova, è stato accompagnato da una foto che racchiude molto di questo scrittore torinese, saggista e sceneggiatore, tra i più apprezzati dai lettori di narrativa in Italia: uno dei suoi libri più amati, Il Circolo Pickwick di Charles Dickens e un portatile aperto su Spotify.

Le parole della caption arrivano chiare e dirette, prive di retorica, per dire qualcosa di non facile: “Eh, c’è una notizia da dare e questa volta la devo proprio dare io, personalmente. Non è un granché, vi avverto. Quel che è successo è che cinque mesi fa mi hanno diagnosticato una leucemia”.

E poi lo scrittore scende nei dettagli della malattia, spiegando quale sarà la cura a cui si sottoporrà nei prossimi giorni: “La cosa migliore che puoi fare è un trapianto di cellule staminali del sangue”. A donarle sarà la sorella Enrica“Una donna che ai miei occhi era già piuttosto speciale prima di questa avventura, figuriamoci adesso” – ha aggiunto Alessandro Baricco parlando di lei.

Il trapianto di cellule staminali è, infatti, una delle migliori cure per sperare in una guarigione definitiva di questo tumore del sangue. La leucemia mielomonocitica è la più frequente delle sindromi mielodisplastico-mieloproliferative, ed è una malattia caratterizzata dall’aumento di una specifica popolazione di globuli bianchi: i monociti. Colpisce generalmente persone con più di 60-65 anni: ogni anno sono circa 32mila gli italibani che si ammalano di una delle decine di sottotipi diversi di neoplasie ematologiche appartenenti a tre grandi macro-gruppi, leucemie, linfomi e mielomi, che possono manifestarsi in forma acuta o cronica.

Il trapianto allogenico di cellule staminali del sangue, come si legge sul sito dell’AIL, è l’unico trattamento con potenzialità curative, ma in molti casi (in considerazione dell’età avanzata della maggior parte dei pazienti) è di difficile attuazione. Viene comunque raccomandato nei casi ad alto rischio e ha percentuali di successo in oltre l’80% dei casi.

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