Alfie Evans, si può staccare la spina al bimbo malato

Alfie Evans può morire: al piccolo di 21 mesi, affetto da una patologia neurologica degenerativa invalidante, può essere staccata la spina, lo ha deciso il giudice. Ma i genitori non si arrendono e, contando sulle donazioni di molte persone, hanno fatto ricorso.

Alfie Evans può morire. A deciderlo è il giudice dell’Alta Corte di Londra, il quale ha autorizzato i medici a staccare i macchinari che – allo stato attuale – tengono in vita il piccolo di 21 mesi, ricoverato all’ospedale pediatrico di Liverpool per una patologia neurologica degenerativa invalidante, così come riportato dalle principali testate giornalistiche italiane e come confermato dall’agenzia di stampa Ansa.it. Una decisione che, come già accaduto con Charlie, non è affatto condivisa dai genitori, i quali non si arrenderanno facilmente.

I suoi genitori, Tom Evans e Kate James, ancora poco più che ventenni, speravano di poter salvare il loro piccolo, di sottoporlo a un trattamento in Italia, al Bambin Gesù di Roma ma il giudice Hayden non ha consentito loro di fare un ultimo tentativo. Secondo l’Alta Corte di Londra, dunque, Alfie Evans, come riporta Ansa, ha bisogno soltanto di “quiete e pace” e per questo motivo tenerlo in vita sarebbe soltanto “inumano”. Non c’è più tempo da perdere. La vicenda – è doveroso sottolinearlo – non si chiude qui: i genitori di Alfie si sono riservati la possibilità di fare appello all’Alta Corte di Londra ma il destino del piccolo ormai sembra essere segnato. Il loro ricorso verrà discusso giovedì 1° marzo presso una Corte d’Appello di Londra.

Nel frattempo, inaspettatamente, si è mobilitata una vera e propria gara di solidarietà per consentire ai genitori del bambino di racimolare la cifra necessaria per il ricorso: gli Evans hanno ricevuto una generosa donazione da Bill Kenwright, attore e produttore teatrale noto come presidente dell’Everton, la seconda squadra di calcio della città dopo il Liverpool. Il suo contributo si unisce a quello delle tante persone che, nei giorni scorsi, tramite la pagina Facebook Alfies Army Official e Go Fund Me, hanno fatto una donazione alla famiglia del bimbo per aiutarla a sostenere le spese legali piuttosto onerose.

Una storia, quella del piccolo Alfie, che ricorda senza dubbio Charlie su cui il Paese si era diviso prima che venisse dato il via libera a staccare la spina. Per Charlie hanno deciso i giudici, mettendo fine alle sue sofferenze ma suscitando innumerevoli polemiche. Più recente è, invece, la vicenda di Isaiah Haastrup, 11 mesi, vittima di un “catastrofico danno cerebrale” alla nascita a causa di mancanza d’ossigeno. Anche in quest’ultimo caso il King’s College Hospital di Londra è stato autorizzato dall’Alta Corte del Regno Unito a mettere la parola fine. I genitori non erano d’accordo e avevano chiesto almeno di proseguire le terapie palliative “di sostegno alla vita”.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!