Alice Schembri, stuprata dal gruppo a 15 anni e suicida a 17 anni: due giovani a giudizio

Il gup di Palermo ha emesso il provvedimento nei confronti di due 27enni, accusati di violenza sessuale di gruppo su una minorenne e produzione di materiale pedopornografico: dopo lo stupro, avevano anche diffuso i video.

Sono passati sei anni da quando la diciassettenne Alice Schembri si tolse la vita, due anni dopo essere stata vittima di uno stupro da parte di un gruppo di giovani, che avrebbero poi diffuso il video delle violenze su Whatsapp. Oggi, 5 ottobre 2023, due di loro sono stati rinviati a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Palermo.

Violenza sessuale di gruppo su una minorenne e produzione di materiale pedopornografico sono le accuse nei confronti dei due, oggi 27enni: la richiesta dei legali della difesa di non luogo a procedere è dunque stata rigettata, e la prima udienza si terrà il prossimo 4 dicembre presso il tribunale di Palermo, davanti ai giudici della prima sezione penale, presieduta da Alfonso Malato.

Solo pochi mesi fa infatti, nel febbraio 2023, erano stati recuperati i video che gli indagati avrebbero diffuso. Scoperta che aveva fatto riaprire il fascicolo alla procura di Palermo, secondo la quale quattro giovani, due maggiorenni e due minorenni al momento del fatto, avevano abusato della quindicenne che in quel momento si trovava in stato di inferiorità fisica e psichica e che aveva chiaramente rifiutato le loro avance. Poi, il 18 maggio 2017, il suicidio della ragazza.

Un gesto che Alice Schembri aveva annunciato su Facebook, scrivendo un lungo post nel quale parlava delle sue motivazioni:

Nessuno di voi sa e saprà mai con cosa ho dovuto convivere da un periodo a questa parte. Quello che mi è successo non poteva essere detto, io non potevo e questo segreto dentro di me mi sta divorando. Ho provato a conviverci e in alcuni momenti ci riuscivo così bene che me ne fregavo, ma dimenticarlo mai. Il mio pensiero è sempre lì. Non sono una persona che molla, una persona debole, io sono prepotente, voglio cadere sempre in piedi e voglio sempre averla vinta, ma questa volta non posso lottare, perché non potrò averla vinta mai, come però non posso continuare a vivere così, anzi a fingere così.

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