Suicida a 15 anni, i genitori denunciano TikTok per "istigazione al suicidio"

Secondo le ricostruzioni, la ragazza aveva pubblicato sulla piattaforma un video in cui esprimeva il suo disagio, post dal quale sarebbe partita la catena di contenuti consigliati su argomenti sensibili come il suicidio.

I genitori di una ragazza hanno denunciato la piattaforma video TikTok per avere intrappolato la figlia in una spirale di malessere, che si è conclusa con il suo suicidio. Marie, di 15 anni, si era tolta la vita nel 2021 a Cassis, in Francia. Oggi, i suoi genitori sostengono che l’algoritmo del social e il suo sistema di raccomandazioni avrebbero aggravato i problemi della figlia, che era vittima di bullismo.

Secondo le ricostruzioni, la ragazza aveva pubblicato sulla piattaforma di TikTok un video in cui esprimeva il suo disagio, post dal quale sarebbe partita la catena di contenuti consigliati su argomenti sensibili tra i quali, appunto, il suicidio. “Attraverso l’algoritmo, l’adolescente ha ricevuto raffiche di video sullo stesso tema che possono soltanto portare qualcuno a stare ancora peggio”, aveva dichiarato l’avvocata della coppia, Laure Boutron-Marmion, a France-Info, come riportato da Today.

La denuncia ipotizza quindi i reati di istigazione al suicidio, propaganda di strumenti per togliersi la vita e anche omissione di soccorso: secondo l’avvocata, infatti, la piattaforma non ha fatto nulla per aiutare la ragazza: “Non ha censurato i video anche se nel suo statuto spiega che ci sono dei moderatori ad hoc per poterlo fare”.

Questa è la seconda volta che un colosso dell’internet viene citato in giudizio per avere avuto un ruolo in casi di questo tipo: nel 2022, in Gran Bretagna, un giudice ha riconosciuto le responsabilità di Meta e Pinterest per il suicidio di un’altra giovane, di 14 anni, anch’essa finita nella spirale di contenuti sensibili poco prima di togliersi la vita.

Dal 25 agosto del 2023 inoltre, “La legislazione europea ha costretto le grandi piattaforme a essere più trasparenti e più attente ai contenuti sensibili”, dice Alexandre Lazarègue, avvocato specializzato in diritto digitale, come riportato da Today. L’Unione Europea ha richiestoUna migliore moderazione dell’algoritmo sui contenuti sensibili, pena sanzioni finanziarie” anche se, ad oggi, il funzionamento dettagliato dell’algoritmo di TikTok rimane un mistero.

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