
Tempo fa vi abbiamo raccontato di Roberto Bete, il modello trans scelto da Calvin Klein per la sua nuova campagna pubblicitaria all’insegna dell’inclusività, raccontandovi del suo parto, avvenuto il 10 maggio 2022.
Parlando di lui però vi abbiamo raccontato anche di sua moglie, Erika Fernandes, donna trans che, in questi giorni, ha voluto postare alcune foto di se stessa mentre allatta proprio Noah, il figlio avuto da Bete, per mandare un messaggio molto importante: anche le madri trans possono allattare.
Il primo caso, descritto in letteratura, di una donna trans che produce latte umano risale al 2018 – scrive la donna – La paziente è riuscita ad avere circa 200 ml di latte al giorno e il bambino è stato allattato esclusivamente al seno per 6 settimane.
L’induzione della lattazione non è una novità per la medicina. Sono strategie che prevedono il controllo ormonale e la pompa di aspirazione.
Ed è lo stesso trattamento a cui mi sto sottoponendo per riuscire a portare avanti l’allattamento, trattamento che era già stato fatto nelle donne cis per aiutare le madri adottive, o le madri che dovevano essere aiutate ad allattare naturalmente.
E sì! Il mio latte contiene tutti i nutrienti necessari allo sviluppo di mio figlio, è scientificamente provato, è uguale al latte di una qualsiasi persona cis.
Non è un feticcio, è scienza! Non sono una pedofila come molti mi stanno dicendo perché ho voluto fare del mio corpo un corpo di nutrimento per mio figlio, questo è amore.
Ora non mettete in giro scoperte o diffondete false informazioni per mascherare la vostra transfobia. Se non vi piace il fatto che una donna trans possa allattare, è la natura e non possiamo negarlo. È la natura e non possiamo negarlo.
Proprio come la gravidanza del suo compagno, sicuramente anche la scelta di Fernandes farà discutere e probabilmente storcere il naso a molti; ma il fatto che le donne transgender possano produrre latte è vero, come lei stessa ha spiegato: nel 2018 una trentenne trans è riuscita ad allattare per sei mesi il figlio avuto da un’altra donna grazie a una terapia sperimentale della durata di tre mesi e mezzo, che comprendeva un mix di ormoni, un farmaco per la nausea e uno per la stimolazione del seno.
Del resto, nel processo di transizione delle persone MtF sono ovviamente indispensabili ormoni quali progesterone ed estrogeni, mentre la prolattina, prodotta naturalmente dopo il parto, non può essere dispensata come farmaco; per questo, alla donna in questione è stato dato il domperidone, un farmaco contro la nausea che però, in questo caso, è stato prescritto proprio per stimoalre la produzione di latte.
Articolo originale pubblicato il 23 maggio 2022
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