Andrea Bossi, 26 anni, è stato ucciso nella notte tra il 26 e il 27 gennaio nella sua casa di Cairate, in provincia di Varese, da due ragazzi di 20 e 21 anni che facevano parte della sua cerchia di amici.

Il cadavere di Andrea Bossi è stato trovato la mattina dopo dal padre della vittima, Tino Bossi, accorso a casa del figlio perché quest’ultimo non rispondeva al telefono. Il 26enne è stato ucciso con una fendente al collo, come riporta l’Ansa, sferrato con un coltello da cucina.

Per l’omicidio di Andrea Bossi sono stati arrestati nella giornata di ieri Douglas Carolo, 20 anni, di Samarate, e Michele Caglioni, 21 anni, di Cassano Magnago. I Carabinieri del Nucleo investigativo di Varese e della Sezione operativa della Compagnia di Busto Arsizio hanno trasferito in carcere i due giovani, che sono accusati di omicidio.

Per gli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero di Busto Arsizio Francesca Parola, il movente dell’omicidio sarebbe di natura economica: Carolo e Caglioni, infatti, erano entrambi senza lavoro e dopo l’omicidio i due indagati hanno fatto un prelievo in banca con la carta di credito della vittima. Al momento si continua ad indagare per capire se ci sia stata premeditazione.

A incastrare i due ventenni sono stati i loro movimenti telefonici: le celle agganciate dai loro telefoni, infatti, hanno rivelato che si trovavano esattamente a Cairate, in via Mascheroni, la sera del 26 gennaio, e ulteriori riscontri sulla loro presenza sul luogo dell’omicidio sono stati testimoniati dalle numerose telecamere pubbliche, una delle quali ha ripreso anche il momento in cui uno dei due ha utilizzato la carta di credito della vittima (alle 4,39).

I vicini, come riporta l’Ansa, hanno sentito il cane del 26enne abbaiare intorno alle 4 del mattino e il rumore di un tonfo, ma nessun grido di allarme. Grazie a una telecamera con audio della casa di fronte a quella della vittima, gli agenti sono stati in grado di sentire il momento in cui il cane di Andrea Bossi, chiuso sul balcone, ha abbaiato molto forte, con l’orario della registrazione della telecamera che corrispondeva a quella del tonfo, sentito anche dai vicini. I frame della stessa telecamera, inoltre, hanno registrato l’arrivo dei due indagati in casa di Bossi.

Andrea Bossi lavorava da tempo nell’officina Cfg Carpenteria Meccanica di Fagnano Olona, dove viveva anche la sua famiglia. “Siamo tutti sotto shock”, ha detto alla stampa il sindaco di Fagnano, Marco Baroffio. “Era un bravo ragazzo, molto conosciuto in paese”.

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