Quinn Norton è stata assunta e licenziata dal New York Times in meno di 24 ore. Il Motivo? Alcuni tweet ritenuti razzisti e omofobi che aveva pubblicato in passato. Per un giornalista il New York Times è la Mecca, uno dei principali giornali al mondo in cui tutti sognano di lavorare e questo era anche il sogno di Quinn che è stato interrotto dalla sua reputazione social.

Quinn Norton, brillante giornalista e saggista, era stata chiamata al New York Times per occuparsi di tecnologia e social media dopo aver scritto per importanti testate come Wired e Rolling Stone. Il giornale ha comunicato l’assunzione della nuova reporter ma dopo poche ore le strade tra i due si sono separate perché, proprio dalla rete sono emersi alcuni post e tweet ritenuti sconvenienti.

In un messaggio la giornalista aveva ammesso di essere amica di alcuni neonazisti anche se sottolineava di non essere “mai stata d’accordo con loro”. In un altro tweet del 2014 ha affermato: ”Oggi ho realizzato che probabilmente farei più soldi se fossi una razzista per il New York Times’’. Sono diversi i tweet dove scrive insulti razzisti e condivide frasi omofobe.

James Bennet, direttore della pagina degli editoriali, ha così commentato la chiusura della collaborazione: “Nonostante i nostri controlli sull’operato di Quinn Norton e le nostre conversazioni con i suoi precedenti datori di lavoro – ha fatto sapere – questa era un’informazione nuova per noi. Da qui, la nostra decisione di dividere le nostre strade”.

Su Twitter la donna dice:

..Mi dispiace non poter fare il lavoro che volevo fare con loro. Magari ci fosse stato un modo, ma alla fine loro devono sentirsi protetti su come la rete possa reagire alle opinioni dei suoi giornalisti.

Se non altro Quinn Norton potrà vantarsi di aver lavorato al New York Times…anche se solo per poche ore. La reputazione che creiamo nel mondo digitale è fondamentale anche nella vita reale.

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