Continua a farsi strada l’ipotesi del suicidio: Avicii, superstar della musica elettronica, uno dei dj più amati degli ultimi tempi, è stato trovato morto lo scorso 20 aprile in un hotel in Oman. Fin da subito gli inquirenti hanno escluso la pista criminale: non si trattava di omicidio. Le piste più accreditate erano quelle del malore o del suicidio. Quest’ultima negli ultimi giorni è stata in parte confermata (o meglio, lasciata intendere) dalla sua famiglia e oggi arriva un’indiscrezione di TMZ che cita fonti personali e parla di suicidio. Avicii si sarebbe tolto la vita con un coccio di vetro.

TMZ specifica che Avicii, pseudonimo di Tim Bergling, avrebbe rotto una bottiglia di vino e con un coccio si sarebbe procurato una ferita ai polsi o alla gola. Un gesto che avrebbe causato il suo decesso, che sarebbe stato fatale. Il dj, infatti, subito dopo sarebbe morto dissanguato. Come emerso negli ultimi giorni, il musicista da anni combatteva con l’abuso di alcol: non era riuscito a gestire bene la sua popolarità. La famiglia, infatti, lo ha descritto – in un comunicato stampa – come una persona con una vita stressante. Queste le loro parole:

Non ce la faceva più. Voleva trovare pace. Tim era una fragile anima artistica in cerca di risposte esistenziali, un perfezionista estremo che lavorava e viaggiava a un ritmo talmente alto da avere uno stress enorme. Quando ha smesso di fare tour voleva trovare un equilibrio per essere felice e fare la cosa che più amava: la musica. Lottava con i suoi pensieri sul significato della vita, della felicità. Tim non era fatto per la macchina del business in cui si è ritrovato, era un ragazzo sensibile che amava i suoi fan ma schivava la luce dei riflettori. Tim sarai amato per sempre e ci mancherai. La persona che eri e la tua musica terranno viva la tua memoria.

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