Oltre al coronavirus, da giorni un tema caldissimo dell’attualità è quello delle violente proteste in corso negli Stati Uniti. Tutto è nato dall’uccisione di un cittadino americano, George Floyd, per mano di un poliziotto. A fare le spese (indirettamente) della violenza dei cittadini è stato anche un cuoco statunitense molto famoso in Italia: Joe Bastianich.

Inizialmente erano stati solo i cittadini di Minneapolis a protestare ma nel giro di pochissime ore in quasi tutti gli stati americani si sono registrate manifestazioni. Pacifiche e violente.

Molti cittadini statunitensi stanno approfittando del caos totale e delle difficoltà della polizia per distruggere negozi a caso, con l’intento di rubare gli incassi e merci più o meno preziose.

Su Twitter e Facebook sono stati postati numerosi video che documentano tutto ciò: negozi piccoli e grandi distrutti e derubati da gente che ha approfittato delle accese manifestazioni contro la Polizia per accaparrarsi beni tecnologici e non solo.

Tra i tanti esercizi commerciali colpiti dalla West alla East Coast c’è anche quello di Joe Bastianich, che possiede alcuni ristoranti a Los Angeles.

Uno di questi si trova nella Melrose Avenue della principale città dello stato della California. Tra sabato e domenica alcuni protestanti hanno arrecato danni gravissimi al ristorante “La Pizzeria Mozza e di Chi Spacca”. Il Corriere della Sera ha riportato alcune dichiarazioni di Bastianich: “Hanno spaccato i vetri e gettato benzina per bruciare, un disastro. Hanno rubato bottiglie di vino e l’incasso”.

L’ex giudice di Masterchef è tra i tanti americani che reputa più che legittime le proteste (pacifiche) per l’assurda morte di un suo connazionale: “Tutti hanno il diritto di protestare e di agire per essere ascoltati. Mi dispiace per quella minoranza che approfitta per rubare e spaccare tutto”.

Bastianich afferma: “Io posso sopportare il costo di un ristorante bruciato per dare giustizia a Floyd. L’importante è non stare in silenzio. Il paese non può avere futuro se non risolve questa ferita razziale. Il locale della star televisiva era rimasto chiuso per due mesi a causa del COVID-19 e avrebbe riaperto a brevissimo. Per riparare i danni della notte di follia ci vorrà altro tempo.

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