In Giappone preoccupa il batterio “carnivoro”, un tipo di streptococco molto aggressivo che può causare la necrosi dei tessuti che ricoprono i muscoli. I casi registrati nel Paese sono 88 solo nella capitale, Tokyo.

Il batterio “carnivoro”, la sindrome da shock tossico streptococcico (Stss), è un’infezione batterica da streptococco A rara, ma molto grave: nei casi più gravi il tasso di mortalità è del 30% e a oggi i contagiati hanno superato più della metà del conteggio dello scorso anno, 88 solo nella capitale, insieme a 517 infezioni a livello nazionale, come riporta il Japan Times.

Il governo metropolitano di Tokyo ha emesso un “avvertimento” per la crescita dei casi di sindrome da shock tossico streptococcico e le preoccupazioni per la diffusione del batterio “carnivoro” avrebbero anche spinto la Corea del Nord a cancellare una partita di calcio con il Giappone che avrebbe dovuto svolgersi a Pyongyang.

Ma cos’è il batterio “carnivoro” o sindrome da shock tossico streptococcico? Si tratta di un’infezione che nei casi più gravi può causare la necrosi dei tessuti che coprono i muscoli, ed è per questo che viene chiamato batterio “carnivoro”, e può causare dolore e gonfiore agli arti, e/o febbre.

Il batterio “carnivoro” può essere trasmesso per via respiratoria o tramite contatto fisico, e anche attraverso ferite a mani e piedi. Le autorità di Tokyo hanno avvertito di contattare immediatamente il proprio medico nel caso si avvertisse dolore agli altri e/o febbre.

Come riporta il Niid, l’Istituto nazionale per le malattie infettive citato da Japan Times, l’aumento dei casi di Stss dovrebbe essere associato a una variante batterica nota come ceppo M1UK, rilevata sempre più spesso da metà novembre 2023 nei pazienti colpiti. Il 90% dei casi annuali di batterio “carnivoro” o Stss si concentra fra gli over 40, ma nel 2023 è stato segnalato un boom di infezioni anche tra i 40enni.

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