La cantante siciliana Beatrice Quinta, 25 anni, si racconta con sincerità nel suo ep di esordio appena uscito, Devota, un progetto musicale in cui l’artista ha messo tutta se stessa, costruendo un visual ep di 6 brani che spicca per la varietà di temi trattati, dai tabù al dolore passato fino all’affermazione di se stesse.

Devota racconta a cuore aperto la consapevolezza che ha portato Beatrice Quinta a sviscerare il dolore dei suoi traumi passati per diventare una donna forte e sicura di sé. “Nel mio progetto volevo sincerità ed emotività, volevo mettere in luce le fragilità”, ha spiegato la cantante siciliana a Vanity Fair, aggiungendo che per lei era importante mostrare una presa di coscienza delle cose spiacevoli che in passato ha vissuto.

Beatrice Quinta ha infatti sottolineato che, da sempre, la sua musica parla di essere libere e di amare se stesse, ma si è resa conto che non stava raccontando “tutta la storia”, e che voleva raccontare anche cosa succede dietro le quinte. “Anche se ci si ama, succede di attraversare fasi in cui si soccombe a schemi sociali e pregiudizi. Amarsi è un lavoro che non finisce mai”, ha dichiarato la cantante.

Parlando delle sue ferite del passato, di cui parla nel suo ep, Beatrice Quinta ha rivelato di aver vissuto delle relazioni abusanti e di essersi accorta solo dopo che fossero episodi di violenza. “Ho subito episodi di abuso che ho scoperto essere terribilmente comuni fra le donne che conosco… la violenza ha tante sfumature, e io l’ho subita da persone di cui mi fidavo. Senza rendermi conto che si trattasse di abuso”, ha raccontato.

La 25enne ha aggiunto che si è resa conto di essere stata vittima di violenza solo dopo qualche tempo, quando ha confidato determinati episodi ai suoi amici, che le hanno aperto gli occhi e “mi hanno detto che si trattava inequivocabilmente di violenza”.

Beatrice Quinta ha anche confidato che, per molto tempo, non ne ha parlato apertamente per “non rovinare la vita alla persona che era stata abusante con me. È davvero inquietante”, ha spiegato.

La musica è stata per Beatrice Quinta una terapia, come lei stessa ha detto, e nelle fasi più buie sono nati i pezzi di cui la cantante va più fiera. “Il momento più bello è stato creare Devota, in cui racconto sì la mia fragilità, ma anche la mia forza“, ha dichiarato.

L’ep, come Beatrice Quinta ha spiegato a Tg24, è infatti nato proprio dalla voglia di sperimentare e di essere “più sincera possibile nella scrittura”, per realizzare un progetto che raccontasse il modo in cui cicatrizza le ferite, ma anche i suoi momenti più belli.

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