Era il lontano 29 settembre del 1975 quando due giovanissime ragazze di San Felice Circeo, piccolo comune in provincia di Latina, vennero rapite, drogate e seviziate da tre ragazzi dell’alta borghesia romana.

Un orrore senza tempo che ancora oggi sconvolge chiunque ne senta parlare. Loro si chiamavano Rosaria e Donatella, ma solo quest’ultima sopravvisse a quella notte di sangue. Ridotta in fin di vita dopo essere stata picchiata selvaggiamente con una spranga di ferro, Donatella ebbe la lucidità di fingersi morta. Caricata nel bagagliaio dell’auto di uno dei tre aguzzini insieme all’amica annegata nella vasca da bagno, riuscì a salvarsi urlando e tirando pugni, riuscendo così ad attirare l’attenzione dei passanti che poi la liberarono.

Una storia terrificante portata per la prima volta sullo schermo da Stefano Mordini con La Scuola Cattolica, film presentato fuori concorso al Festival del Cinema di Venezia e ispirato all’omonimo romanzo di Edoardo Albinati, vincitore del Premio Strega 2016. A vestire i (pesanti) panni di Donatella è Benedetta Porcaroli, già protagonista della serie Baby, in cui interpretava una ricca ragazza romana finita nel giro della prostituzione.

Ho avuto paura di non essere capace di restituire a Donatella quella luce, quell’innocenza, quella purezza che si portava dietro – ha ammesso l’attrice – Ho avuto paura di non raccontarla con il dovuto rispetto, con la giusta attenzione al personaggio reale.

Una prova difficilissima per Benedetta, un film di scioccante limpidezza ma necessario e attuale secondo Mordini:

Volevamo portare attenzione al tema dell’impunità – afferma il regista in un’intervista a The Hot Corn – portare quella storia all’oggi e far diventare quella responsabilità di tutti”

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!