La storia di Alfie Evans ha commosso il mondo, il bambino inglese nato il 9 maggio del 2016 e collegato a un respiratore da quando ha sviluppato una rara malattia neuro degenerativa era finito al centro di una battaglia legale tra l’ospedale e i genitori.

Una storia simile a quella di altri piccoli la cui vita è stata interrotta dalla decisione di un giudice, che ha ordinato di staccare la spina contro la volontà dei genitori, ricordiamo i casi del piccolo Isaiah Haastrup o di Charlie Gerard, per il quale avevamo riportato la riflessione di Francesca Testoni, mamma di Niccolò morto a 7 anni, che invitava a lasciare anche ai bambini il diritto di morire con dignità.

La decisione riguardante Alfie è arrivata dopo una serie di ricorsi fatti dai genitori a una precedente sentenza della Corte Inglese, che invitava l’ospedale pediatrico Alder Hey di Liverpool da interrompere le cure al bambino e che conferma la volontà di staccare la spina.

Secondo quanto riportano i media britannici, i giudici hanno ritenuto la vita di Alfie “inutile” e così hanno deciso di emettere la sentenza, una sentenza che protegge legalmente anche medici e infermieri che ritengono “scorretto, ingiusto e inumano” continuare il trattamento. La sentenza c’è ma, al momento, non è stata stabilita né la data né l’ora di questo provvedimento anche se in molti credono che sia solo questione di ore o al massimo di qualche giorno.

Tantissimi i membri dell’ “esercito di Alfie”: sostenitori del piccolo che dal primo momento si sono schierati a favore della famiglia che è contraria all’interruzione delle cure. Anche Papa Francesco si era esposto in favore di Alfie scrivendo in un tweet:

È la mia sincera speranza che possa essere fatto tutto il necessario per continuare ad accompagnare con compassione il piccolo Alfie Evans e che la profonda sofferenza dei suoi genitori possa essere ascoltata. Prego per Alfie, per la sua famiglia e per tutte le persone coinvolte.

 

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