Borno, è giallo sul cadavere di una donna decapitata e fatta a pezzi

Il corpo è stato ritrovato in località Paline, in provincia di Brescia, all'interno di quattro sacchi dell'immondizia. Le buste contenevano la testa, con il volto bruciato dal fuoco, e almeno altri 15 pezzi: piedi, mani, braccia, gambe e sterno sezionato.

Il cadavere di una donna è stato ritrovato in quattro sacchi dell’immondizia, in località Paline a Borno (Brescia). All’interno un corpo fatto a pezzi e abbandonato vicino al guardrail, proprio all’altezza del cartello stradale che segna il confine con la provincia di Bergamo, lungo la strada che dalla Val Camonica porta alla Val di Scalve.

Le buste contenevano la testa decapitata di una donna, ancora sconosciuta, con il volto bruciato dal fuoco. Il resto del corpo tagliato in almeno 15 pezzi: piedi, mani, braccia, gambe e sterno sezionato. “Tagli eseguiti da una mano esperta”, hanno spiegato gli inquirenti.

Nessun volto, sfigurato dalle fiamme, ma si sa che la carnagione è chiara e i capelli sono neri. Solo lo smalto viola sulle unghie di una mano ha indicato che si trattasse di una donna. Secondo le prime ricostruzioni, potrebbe essere una persona tra i 35 e i 50 anni, ma l’indagine “parte da zero”.

Gli esami medici eseguiti nei laboratori di Medicina legale degli Spedali civili di Brescia hanno confermato il sesso mentre, come si legge sul Giornale di Brescia, il medico legale Nicoletta Cerri, incaricata per l’autopsia dal pubblico ministero Lorena Ghibaudo, stabilire la data del decesso per ora è impossibile.

Pare che i resti umani contenuti nei quattro sacchi sarebbero stati congelati. La donna potrebbe essere stata uccisa altrove e, solo successivamente, il suo corpo smembrato è stato gettato in quel tratto di strada tra le due valli orobiche. A fare il macabro ritrovamento pare sia stato un 70enne residente in paese che, domenica 20 marzo, ha notato le buste nere e avvicinandosi ha visto spuntare una mano.

Gli inquirenti indagano per omicidio volontario, soppressione e occultamento di cadavere, e si attendono gli esiti definitivi dell’autopsia per avere maggiori dettagli utili. Fondamentale ora risalire all’identità della vittima, consultando le denunce di scomparsa presentate nelle province di Brescia e Bergamo, anche se pare già noto che la donna uccisa e fatta a pezzi non sia del posto.

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