"Non ho più limiti. Ma non aspettate un cancro per fare lo stesso": le parole potenti di Michela Murgia

Al Salone del Libro di Torino Michela Murgia ha presentato il suo nuovo romanzo, Tre Ciotole, e ha parlato di quanto è preziosa la vita. "Io vorrei arrivare viva alla morte".

Tutto esaurito al Salone del Libro di Torino 2023 per Michela Murgia, 50 anni, che ha presentato con Matteo Bianchi il suo ultimo libro Tre ciotole, edito da Mondadori, e ha riflettuto sulla sua malattia e su quanto sia prezioso il tempo concesso a ognuno di noi.

Per Michela Murgia, il cui incontro si è tenuto nella Sala Oro, la più grande a disposizione nel Lingotto, la fila era infinita e gli applausi non accennavano a spegnersi durante il suo intervento.

Io sto vivendo il tempo della mia vita adesso”, ha detto sorridendo Murgia al suo enorme pubblico. “Mi sveglio la mattina e dico tutto, faccio tutto… Questa libertà voglio usarla, per lasciare un’eredità. Se c’è qualcosa che non ho avuto il coraggio di dire o di fare adesso lo faccio… Non ho più limiti. Però vi dico: non aspettate di avere un cancro per fare la stessa cosa. Perché se ragionassimo tutti nello stesso modo, probabilmente non avremmo i fascisti al governo”.

Parlando della sua malattia, un carcinoma renale in stadio avanzato, Michela Murgia ha voluto ricordare a tutti che lei non sarà “sconfitta” dal cancro, proprio come aveva già detto al Corriere della Sera quando aveva annunciato a tutti della sua situazione: “Moriremo insieme, siamo la stessa cosa. Non è una notizia che tutti moriremo, ma io vorrei arrivare viva alla morte”, ha dichiarato la scrittrice.

In conclusione Michela Murgia ha aggiunto, sottolineando il linguaggio spesso usato dai media per definire i malati di cancro: “Non chiamatemi guerriera, odio i militari”.

Il nuovo romanzo di Murgia, Tre ciotole, attraversa dodici storie, dodici vite che affrontano dei cambiamenti e dei momenti di crisi. La scrittrice, durante l’incontro al Salone del Libro, non ha potuto dedicarsi al firmacopie perché l’esposizione batterica data da decine di contatti ravvicinati è qualcosa che “non posso più permettermi”.

Tuttavia la scrittrice non ha lasciato i suoi lettori senza un toccante pensiero per loro: “Ho firmato tutti i libri, ma ho deciso di fare una cosa: in un certo numero di copie, a caso e non riconoscibili ho scritto dentro qualcosa di personale, due righe, un aneddoto”, ha annunciato Murgia, che ha detto di averli scritti mentre era sul suo letto.

Anche se la scrittrice sa perfettamente che queste dediche non sostituiscono gli sguardi, le mani, gli abbracci, “forse restituisce un po’ il senso di quanto manchino anche a me”, ha detto ai suoi lettori.

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