Capitano Ultimo protesta contro la decisione di togliergli la scorta: “La mafia di Bagarella e di Riina non sono più in pericolo. Cara mamma, c’era una volta la sicurezza dei cittadini”, queste le parole di Sergio De Caprio, Capitano Ultimo, il carabiniere che nel 1993 arrestò il boss Totò Riina e al quale l’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale ha revocato la scorta. Da oggi, dunque, nessuno più lo proteggerà.

“Dal 3 settembre verrà tolta la scorta al Capitano Ultimo. A colui che arrestò Totò Riina. Il 3 settembre venne anche ucciso mio padre. Ministro Matteo Salvini lei sa di questa aberrante decisione? La scorta a Saviano sì, e a Capitano Ultimo no?”queste le parole di Rita Dalla Chiesa, nota conduttrice ma soprattutto figlia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa che venne assassinato dalla mafia il 3 settembre 1982.

Ora a parlare è direttamente Sergio De Caprio:

I peggiori sono sempre quelli che rimangono alla finestra a guardare come andrà a finire. Sempre tutti uniti contro la mafia di Riina e Bagarella. No omertà, no mobbing di Stato. La sicurezza dei cittadini non è una passerella, non è una macchina del voto. Bagarella e la mafia sono un pericolo, chi dice il contrario deve dimostrarlo oppure deve occuparsi di altro.

Una protesta che si consuma via social network, su Twitter, e che ha portato a una presa di posizione anche della presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, secondo cui bisogna “sostenere tutti quei fedeli servitori dello Stato che donano se stessi per sradicare il cancro della mafia dall’Italia e ai quali non sempre viene garantito il sostegno che meritano: è il caso del Capitano Ultimo, al quale da oggi viene revocata ogni scorta e protezione. Una vergogna nazionale di cui mercoledì chiederemo conto in Parlamento nella Commissione Affari costituzionali della Camera”.

Insomma, è polemica.

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