Il Castello Estense, o Castello di San Michele (la prima pietra venne posata infatti il 29 settembre del 1385, giorno in cui si celebra l’arcangelo), non è solo un’imponente struttura simbolo della città di Ferrara, che svetta in città con le sue quattro torri, ma è anche luogo di una leggenda affascinante e inquietante al tempo stesso.

Fra le sue mura si intrecciano infatti storie di amori e di fantasmi: il primo, quello travagliato tra Parisina Malatesta e Ugo Aldobrandino, figliastro di suo marito Niccolò III d’Este.

Parisina era appena quindicenne quando venne data in sposa a Niccolò, più grande di lei di vent’anni, nel 1418, e se in un primo momento tra la giovanissima moglie e il figliastro Ugo, nato dal matrimonio con Stella Tolomei dell’Assassino, i rapporti erano tutt’altro che idilliaci – tanto che fu proprio lui a decidere di mandarli insieme a Loreto al fine di appianare le divergenze – in un secondo momento tra i due nacque una passione irrefrenabile.

Niccolò d’Este, tuttavia, scoprì la tresca amorosa grazie ai servi delatori e, offuscato dalla rabbia, diede l’ordine di far decapitare tutte le donne adultere della città; per vendicarsi fece inoltre decapitare i due amanti, dopo averli tenuti prigionieri nella Torre dei Leoni per dodici ore.

E qui entra in gioco la leggenda, secondo cui gli spiriti dei due malcapitati aleggerebbero ancora fra le mura della fortezza, piangendo per il loro amore perduto ma anche per tutte le altre donne ingiustamente giustiziate.

Anche un’altra donna estremamente celebre nella storia, Lucrezia Borgia, abitò al Castello Estense; anzi, per la discussa consorte Alfonso I d’Este fece rinnovare un’ala del castello, collocandovi delle sale per udienze e uffici.

Dal 2000 il castello è inoltre teatro di una suggestiva manifestazione per cui, nella notte di Capodanno, per venti minuti la fortezza prende letteralmente fuoco, grazie ai fuochi d’artificio.

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