Censis: per tre milioni di italiani il Covid non esiste (e la terra è piatta)

Emergono numeri preoccupanti dal 55esimo rapporto: per il 10,9% il vaccino è inutile, per il 10% l'uomo non è mai sbarcato sulla Luna e per il 19,9% il 5G è uno strumento di controllo. Allarmante anche il dato sulla povertà e l'occupazione femminile.

Dal 55esimo rapporto del Censis sulla situazione sociale dell’Italia 2021, emergono dati impressionanti. Per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni) il Covid non esiste, per il 10,9% il vaccino è inutile (addirittura il 31,4% pensa sia un farmaco sperimentale e le persone che si vaccinano fanno da cavie). E poi ancora: il 5,8% è convinto che la Terra sia piatta, per il 10% l’uomo non è mai sbarcato sulla Luna, per il 19,9% il 5G è uno strumento sofisticato per controllare le persone.

“Accanto alla maggioranza ragionevole e saggia si leva un’onda di irrazionalità”, si legge nel rapporto, che venerdì 3 novembre 2021 è stato consegnato nelle mani del capo dello Stato Sergio Mattarella, direttamente dal presidente dell’istituto, Giuseppe De Rita. Il centro studi e investimenti sociali, nella ricerca ha osservato “una irragionevole disponibilità a credere a superstizioni premoderne, pregiudizi antiscientifici, teorie infondate e speculazioni complottiste”.

“L’irrazionale che oggi si manifesta nella nostra società – spiega la ricerca – non è semplicemente una distorsione legata alla pandemia, ma ha radici socio-economiche profonde, seguendo una parabola che va dal rancore al sovranismo psichico, e che ora evolve diventando il gran rifiuto del discorso razionale, cioè degli strumenti con cui in passato abbiamo costruito il progresso e il nostro benessere: la scienza, la medicina, i farmaci, le innovazioni tecnologiche”.

Preoccupanti anche i dati che riguardano la povertà: nel 2020 sono due milioni le famiglie italiane che vivono in povertà assoluta, un aumento del 104,8% rispetto al 2010. Tra le famiglie che sono entrate in questa condizione durante il primo anno di pandemia, ben il 65% risiede al Nord. Nelle regioni del centro l’incremento è stato del 67,6%, al Sud +93,8%. Il rapporto evidenzia anche come la pandemia abbia accentuato il senso di vulnerabilità: il 40,3% degli italiani si sente insicuro pensando alla salute e alla futura necessità di dover ricorrere a prestazioni sanitarie.

Allarmante la fotografia che il Censis fa dell’occupazione femminile: a giugno 202 le donne occupate hanno continuato a diminuire e sono 9.448.000, mentre alla fine del 2020 erano 9.516.000 e nel 2019 erano 9.869.000. “Durante la pandemia 421mila donne hanno perso o non hanno trovato lavoro”. E anche quando le donne lavorano, la loro retribuzione è lontana da quella dei colleghi maschi: su una media di 93 euro di paga giornaliera, il divario è di 28 euro in meno.

Inoltre, l’epidemia di Covid-19 ha causato anche danni psicologici ai più giovani. L’81,0% dei 572 dirigenti scolastici di scuola secondaria di secondo grado intervistati – riporta il rapporto Censis – segnala che tra gli studenti sono sempre più diffuse forme di depressione e disagio esistenziale. Il 76,8% pensa che gli studenti vivano in una fase di sospensione, senza disporre di prospettive chiare per i loro progetti di vita. Per il 46,3% degli italiani i giovani sono indifferenti a qualunque sollecitazione, mentre per il 78,3% sono sottoposti a continui stimoli e informazioni, di cui non riescono a operare una selezione.

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