"Resterai per sempre la mia metà": l'addio struggente del fidanzato a Chiara Ugolini

In un toccante post su Instagram Daniel Bongiovanni ha detto arrivederci alla sua fidanzata Chiara Ugolini, uccisa dal vicino di casa ed ennesima vittima di un barbaro femminicidio.

Sono ancora tante, troppe, le nebbie che avvolgono il caso di femminicidio che ha messo fine alla vita di Chiara Ugolini, 27 anni, uccisa dal vicino di casa Emanuele Impellizzeri a Calmasino. Un omicidio brutale, crudele e violento a cui non è possibile fare sconti con un linguaggio edulcorato come invece, nelle ore successive al delitto, hanno fatto molti quotidiani.

Nelle ore concitate che stanno lentamente portando allo scoperto le origini e le cause del delitto, il fidanzato di Chiara Ugolini, Daniel Bongiovanni, ha scelto di affidare a Instagram il racconto della loro storia d’amore. Con un set di foto in arrivo dalle loro “mille avventure” in giro per il mondo, delle cose che avrebbero potuto succedere e che, invece, non accadranno più.

Tu sei e resterai per sempre la mia metà, la parte che mi completa, la mia ragione di vivere. Abbiamo passato mille avventure, ma era solo l’inizio, avevamo migliaia di progetti insieme rimasti in sospeso. Ma non ti preoccupare amore mio, ti porterò per sempre con me, dentro al mio cuore. Gireremo tutto il mondo insieme e so che tu sarai sempre al mio fianco per tutta la vita. Ti amo Chiara, ti amerò per sempre e questo non cambierà mai e tu lo sai.

Le indagini ancora in atto stanno cercando di capire perché Impellizzeri, che avrebbe visto Chiara dalla finestra e raggiunto la casa della ragazza dal terrazzo, sia arrivato a tanta brutalità. Le ipotesi al vaglio sono diverse e puntano sia sulla volontà di abusare sessualmente della ragazza da parte del suo aguzzino, che alla vendetta. Vendetta legata al supporto che la ragazza avrebbe dato alla moglie di Impellizzeri, a sua volta vittima dell’uomo.

Dal canto suo, l’assassino, che attualmente è in stato di fermo, e si è avvalso della facoltà di non rispondere, ha detto inizialmente agli inquirenti di averla vista sul terrazzo e di aver “perso la testa: non so cosa mi sia scattato, perché sono andato lì… Non ho resistito“. Ma parlare di raptus e di momento di follia imprevista e casuale non fa altro che minimizzare morti come quella di Chiara. Tutte brutali. E probabilmente evitabili.

Meglio chiamare le cose col proprio nome: stiamo parlando di uomini senza alcun riguardo per la vita degli altri, in particolare se sono donne. Secondo le ultime prove raccolte nell’appartamento in cui Chiara Ugolini e il suo fidanzato Daniel vivevano, nella gola della ragazza c’era uno straccio imbevuto di candeggina. E si sta valutando se l’emorragia interna che tra le altre cose ha ucciso Chiara sia dovuta a colpi assestati all’addome o all’ingerimento della stessa sostanza.

Si è difesa, Chiara Ugolini, a vedere i graffi sul volto e sul collo di Impellizzeri in base alle prime ricostruzioni degli inquirenti. Nel post di commiato su Instagram – più un arrivederci, che un addio – del ragazzo che la amava e viveva con lei, questa ragazza col volto pulito e amata da tutti è rimasta cristallizzata nei suoi momenti felici: la laurea, i viaggi, gli abbracci dati e ricevuti. I sogni che aveva e che voleva realizzare.

La giustizia per una morte così subdola e inutile è una macchina che si è messa in moto e sta cercando di capire perché. Anche se un perché non esiste e una motivazione valida a un omicidio così violento è impossibile da digerire. Per chi voleva bene a Chiara ma anche (e questo è un dovere morale) per chi non la conosceva.

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