Il 26 gennaio 2020 moriva in un incidente aereo uno dei più grandi campioni NBA. Nel secondo anniversario della sua scomparsa, esce il libro scritto dal suo best friend italiano: una raccolta di aneddoti e ricordi di quando il giocatore viveva a Reggio Emilia.
Si intitola Il mio Kobe L’amico diventato leggenda, ed è il libro scritto da Christopher Goldman Ward, architetto nato a Varese nel 1977, ma cresciuto a Reggio Emilia, insieme al campione NBA Kobe Bryant, scomparso nel 2020 in un incidente con l’elicottero.
Un punto di vista privilegiato, quello di Goldman che ha potuto crescere con colui che è considerato uno dei più grandi cestisti della storia del basket USA. La storia di un’amicizia nata a Reggio Emilia quando entrambi erano due ragazzini e che è riuscita a sopravvivere nonostante il tempo e la lontananza.
Ora questo libro, in cui Christopher Goldman Ward mette insieme aneddoti e ricordi vissuti con Kobe Bryant, raccontando un legame che sente ancora forte: “Un’amicizia nata da bambini, e che poi ha resistito superando gli anni e la distanza. Il ricordo non si ferma, ritorna forte, è un’emozione che diventa quasi piacevole. D’ora in poi esisterà, per me e per molti, una vita pre-Kobe e una vita post-Kobe”, ha raccontato sulle pagine di Vanity Fair il neo scrittore.
"Il mio Kobe": parla chi ha vissuto la trasformazione di Bryant in leggenda (e ci ha scritto un libro per rispondere alle tantissime domande) #KobeBryant https://t.co/zHvsPQ5M6G @mow_mag pic.twitter.com/qv7qgJXa6E
— Baldini+Castoldi (@BaldiniCastoldi) January 26, 2022
L’uscita del romanzo non è casuale. Il 26 gennaio 2022, infatti, ricorrono due anni esatti dalla morte del giocatore e il mondo dello sport non si è ancora abituato alla sua assenza. La notizia dell’incidente scosse milioni di appassionati della palla a spicchi e quello schianto sulle colline californiane ha riscritto il destino del campione, che ora è leggenda.
Non solo uno sportivo nel cuore e nell’anima, ma un uomo che con la sua passione e dedizione è riuscito ad arrivare ai livelli più alti del basket mondiale. La sua determinazione, l’impegno e la costanza che, come racconta anche Christopher Goldman Ward, metteva in ogni cosa, erano diventate la vera forza di Kobe Bryant, tanto essere soprannominato il Black Mamba del canestro.
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