
Quali sono le città più felici al mondo? C'è solo un'italiana tra le prime 31
L'Institute for Quality of Life ha stilato l'annuale rapporto sulle città più felici al mondo: trionfa la Danimarca, solo un'italiana tra le prime 31.

L'Institute for Quality of Life ha stilato l'annuale rapporto sulle città più felici al mondo: trionfa la Danimarca, solo un'italiana tra le prime 31.
Come ogni anno Happy City Index ha pubblicato il rapporto sulle città più felici del mondo, vagliando 200 città del mondo; per realizzare l’indagine, realizzata dall’Institute for Quality of Life con sede a Londra, sono stati presi in esame 82 indicatori suddivisi in sei macroaree: governance, ambiente, economia, mobilità, qualità della vita dei cittadini e, per la prima volta quest’anno, salute.
La salute è quindi la grande novità dell’edizione 2025, e ha introdotto criteri nuovi come il benessere mentale, la sicurezza, l’alimentazione, il bilanciamento tra lavoro e vita privata.
In base ai punteggi ottenuti, le città sono state suddivise in Goldies, Silver e Bronze, a indicare i livelli diversi di qualità della vita percepita.
Naturalmente sono le 31 città d’oro a rappresentare il vertice assoluto della classifica e, se al primo posto compare una città europea, dobbiamo dire che all’Italia non è andata benissimo, con una sola città nelle prime 31 posizioni.
A guadagnarsi il titolo di città più felice del mondo è stata Copenhagen, in Danimarca, distintasi per i livelli di educazione e innovazione, per la presenza di un’università di eccellenza nel mondo e per la sua totale integrazione con l’ambiente.
La capitale danese, 662mila abitanti, è stata premiata dal rapporto per il suo impegno verso l’innovazione e l’istruzione, con l’11% della popolazione che è coinvolta in percorsi di formazione continua, mentre l’86% parla almeno una lingua straniera e il 20% dei residenti possiede un master.
Apprezzata anche la copertura sanitaria universale, la presenza di 4,4 medici ogni 1000 abitanti e un sistema importante di assistenza mentale; a quanto pare è stata premiata la hygge, la filosofia danese del prendersi tempo per sé, allontanandosi dallo stress quotidiano per ritagliarsi tempo prezioso per i propri hobby e le proprie passioni.
La Danimarca è comunque la vera trionfatrice della classifica, con altre tre città presenti nelle prime 31 posizioni: Aarhus (4°), Aalborg (15°) e Roskilde (26°).
Si resta in Europa anche per il secondo posto, aggiudicato da Zurigo, in Svizzera, apprezzata per la prosperità economica – i redditi medi dei residenti superano del 75% la media nazionale, rendendola una delle città più ricche del pianeta. Ottimo anche l’accesso all’istruzione – la città ospita una tra le prime 50 università al mondo – soprattutto per il sorprendente costo accessibile degli studi, con il 2,9% del reddito necessario per coprire le spese universitarie.
I medici sono 4,5 medici ogni 1.000 abitanti e l’aspettativa di vita è di 83,8 anni.
E per quanto riguarda l’Italia? Come detto, solo una compare tra le Gold cities, ed è Milano, che ha ottenuto buoni risultati in innovazione e istruzione, oltre che nei servizi sanitari “di alta qualità”.
Il 42% dei residenti parla almeno una lingua straniera e il 55% ha competenze digitali. Come Zurigo, anche a Milano l’aspettativa di vita è di 83 anni, ed è apprezzato anche il sistema di trasporto efficiente e accessibile, che promuove la mobilità verde.
Per trovare altre città italiane dobbiamo scendere nelle Silver cities, con Torino in 38esima posizione, Firenze al 60° posto e Bologna al 68°.
Questa la classifica completa delle Gold cities:
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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