Clara Immerwahr, la scienziata che si suicidò per dissociarsi dal lavoro del marito

Clara Immerwahr fu la prima donna a conseguire un dottorato in chimica fisica presso un'università tedesca, ma contraria al lavoro immorale del marito durante la Prima Guerra Mondiale scelse di suicidarsi nel 1915

Clara Immerwahr fu la prima donna in Germania a superare l’esame di abilitazione predottorato per i chimici professionisti e nel 1900 divenne la prima donna a conseguire un dottorato in chimica fisica presso un’università tedesca. Sempre all’ombra del marito Fritz Haber, scelse di suicidarsi nel 1915 per dissociarsi dal lavoro da lui svolto, contrario ai suoi ideali.

Ma chi era esattamente Clara Immerwahr? Arguta e assetata di conoscenza, Clara era una studentessa entusiasta, particolarmente interessata alle scienze naturali. Dotata di un carattere forte e ribelle, si arrabbiava facilmente ogni volta che i suoi insegnanti si riferivano alla sua “prospettiva nella sfera delle occupazioni femminili”.

Quando si trasferì a Breslavia con il padre, conobbe Fritz Haber a una lezione di ballo e se ne innamorò, ma rifiutò la sua offerta di matrimonio perché voleva essere economicamente indipendente. Iniziò quindi gli studi presso un seminario per insegnanti e capì subito che il suo futuro sarebbe stata la chimica. Felice dell’interesse di Clara per la scienza, suo padre l’aiutò negli studi e in seguito le fornì il sostegno finanziario indispensabile alla sua ricerca.

Terminati gli studi, Immerwahr iniziò a lavorare come istitutrice, ma allo stesso tempo si batté per ottenere il permesso di sostenere l’esame preliminare di ammissione all’università.

Nel 1898 Immerwahr divenne la prima donna in Germania a superare il difficile Verbandsexamen, un esame di abilitazione predottorato progettato per elevare gli standard nella formazione dei chimici professionisti. Il 12 dicembre 1900 ottenne il dottorato in chimica cum laude, con una tesi sulla solubilità dei sali metallici.

Nell’aprile 1901 lei e Fritz Haber si incontrarono di nuovo. Quest’ultimo nel corso degli anni si era guadagnato rispetto e riconoscimento per le sue ricerche in elettrochimica e termodinamica ed era stato nominato professore all’Università di Karlsruhe.

La coppia si sposò nell’agosto del 1901 e si stabilì a Karlsruhe. Sebbene all’inizio Clara pensasse di poter combinare matrimonio e carriera, presto si trovò a dover costantemente badare alla casa a causa un marito le cui ambizioni lo portavano a invitare a cena frequenti ospiti importanti.

A ciò si aggiunse una gravidanza difficile e la nascita, il 1 giugno 1902, di un figlio malaticcio, Hermann. Tuttavia, collaborò con il marito nelle sue ricerche e in particolare nel suo libro sulla termodinamica della reazione dei gas, che l’uomo dedicò alla sua “amata moglie, la signora Clara Haber, con ringraziamenti per la gentile collaborazione.” Immerwahr tenne lei stessa delle conferenze, ma non sopportava il fatto che molti presumessero che fossero state scritte da suo marito.

Lo scoppio della prima guerra mondiale diede ad Haber l’opportunità di dimostrare il suo patriottismo. Concentrando tutti i suoi sforzi sullo sviluppo di veleni e gas mortali, si offrì volontario per lavorare per il Supreme War Staff. All’inizio del 1915 ebbe un’idea diabolica: rilasciare gas di cloro altamente tossico in modo che si spostasse verso le trincee nemiche, dove avrebbe ucciso, mutilato e disattivato senza un solo bombardamento.

Inorridita, Immerwahr si oppose con forza al suo lavoro, condannando questa “perversione degli ideali della scienza” come “un segno di barbarie, che corrompe la stessa disciplina che dovrebbe portare nuove intuizioni nella vita”. Più volte supplicò il marito di tornare sui suoi passi, ma lui non fece che accusarla in pubblico di essere una traditrice della Patria.

Sconvolta e addolorata, Clara si tolse la vita con un colpo di pistola il 2 maggio del 1915. Lo stesso face, 30 anni dopo, suo figlio Hermann alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

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