“L’obbligo” che nel periodo natalizio vuole le persone allegre, festaiole e impegnate in tantissime attività di consumo e sociali può ricadere sulla salute mentale e generare una sensazione di stanchezza, o esaurimento (il cosiddetto burnout natalizio), che può rovinare quello che dovrebbe essere un periodo di vacanza.

Le vacanze sono diventate delle mini-maratone, distribuite su più giorni o addirittura settimane“, ha scritto la giornalista e saggista Anne Helen Peterson, autrice di I Can’t Take It Anymore: How Millennials Became the Burnout Generation (Captain Swing, 2021) nella newsletter Culture Studies, “sono diventate delle stagioni a sé stanti, con le loro performance sociali e le loro abitudini di consumo, che oscillano tra gioia e obbligo“.

Il Natale, poi, tra decorazioni, cene, feste con gli amici, pranzi in famiglia e corse ai regali sembra non finire mai. Lo stress che può derivare da questa mini-maratona, per citare Peterson, può davvero sfinire molte persone.

L’American Psychological Association usa le parole stress e ansia per spiegare come questo periodo aggiunga ulteriore pressione per cercare di soddisfare tutte le aspettative sociali.

Ma non disperiamoci, esistono delle accortezze che si possono attuare per ridurre al meglio gli effetti del burnout natalizio.

Come ha detto Joaquim T. Limonero, professore di psicologia e presidente della Società Spagnola per lo Studio dell’Ansia e dello Stress, a El Pais, in famiglia bisogna cercare di non addossarsi tutti i compiti, ma dividerli tra tutti i componenti della cerchia famigliare.

Il Natale è un periodo intenso per le emozioni, in cui si accentuano sia le emozioni positive che quelle negative“, ha dichiarato Limonero. “Uno dei fattori che influenzano la stanchezza natalizia è l’interruzione della routine: gli esseri umani tendono a fare le stesse cose ogni giorno, quindi quando la nostra routine viene interrotta per un periodo di tempo che ogni anno abbraccia più giorni e non è ben gestita, produrrà ansia e stress“.

Un’altra accortezza è ridimensionare le nostre aspettative. Limonero ha sottolineato che le emozioni riguardo al periodo natalizio sono dettate molto dalle aspettative che ognuno si fa, e se riesce o meno a soddisfarle.

La pubblicità gioca un ruolo fondamentale in questo: vengono proposte scene con famiglie perfette sempre gioiose, addobbi stupendi e spesso costosi, cene sontuose e tanto altro.

Dobbiamo ricordare che tutte queste sono finzioni“, ha spiegato Joaquim T. Limonero, “e che la pubblicità è un modo per farci piangere… e che le famiglie, oltre a essere meravigliose, sono anche meravigliosamente imperfette“.

Il problema, infatti, secondo lo psicologo, è che spesso tendiamo a fare paragoni. La cosa davvero importante è accettare che, anche se i nostri cenoni o i nostri addobbi o la nostra famiglia non sono perfetti (nessuna famiglia lo è), va benissimo così.

Per evitare l’aumento dello stress e dell’ansia che questi appuntamenti generano, dobbiamo avere un senso di controllo“, ha aggiunto Limonero. “La cosa migliore da fare è organizzarsi in anticipo e prendere decisioni. Decidete cosa fare e come farlo. E raggiungere un consenso, senza imporsi“.

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