"Ho una compagna": l'importanza del coming out di Sarah El Haïry, Segretaria di Stato in Francia

Sarah El Haïry è la prima Segretaria di Stato francese in carica a fare coming out: “Ho una compagna”. Un coming out che Forbes ha definito "discreto", ma che è molto importante.

Sarah El Haïry, 34 anni, democratica Segretaria di Stato per la Gioventù nel governo Élisabeth Borne, è la prima Segretaria di Stato in Francia a fare coming out.

Nel corso di un’intervista con la rivista Forbes, Sarah El Haïry ha parlato del modo in cui deve affrontare gli haters sui social media, e nel farlo ha dichiarato pubblicamente di avere una compagna.

Quando colpiscono la mia famiglia o la mia compagna sì, mi addolora”, ha detto El Haïry riguardo ai commenti di odio che riceve. Una frase “discreta”, la sua, come ha scritto Forbes, spontanea, che l’ha fatta entrare nella storia della politica francese.

Come precisato dal giornale Le Parisien, infatti, la prima politica francese a fare pubblicamente coming out è stata l’ex deputata socialista Françoise Gaspard, che oggi ha 77 anni. André Labarrère, invece, è stato il primo parlamentare eletto a fare coming out, nel 1997.

Nata da genitori franco-marocchini, El Haïry si è diplomata al liceo Lycée Lyautey di Casablanca, in Marocco, e ha successivamente studiato Legge a Nantes.

Da quando è stata nominata Segretaria di Stato per la Gioventù, Sarah El Haïry ha sempre delineato una netta presa di posizione a favore dei diritti delle donne e delle persone LGBTQ+, denunciando pubblicamente e con forza l’omotransfobia, e dichiarando alla stampa che la difesa e il sostegno per i diritti LGBTQ+ è di fatto una “lotta quotidiana”.

Anche per queste sue prese di posizione, la Segretaria di Stato ha spesso a che fare con commenti di odio da parte degli haters, che la prendono di mira sui social media.

Il coming out di Sarah El Haïry è arrivato poco dopo quello di Olivier Dussopt, 44 anni, Ministro del lavoro, dell’occupazione e dell’integrazione, che ha pubblicamente dichiarato di essere omosessuale in un’intervista alla rivista francese Têtu, lo scorso marzo. “Essere omosessuali non è mai neutrale… Ma si ha il diritto di difendere le cause, di militare, di partecipare al dibattito senza fare della propria situazione personale un elemento politico in sé”, ha dichiarato Dussopt, condannando l’omotransfobia in Francia.

Un argomento che, come ha sottolineato il Ministro Dussopt, è particolarmente preoccupante in Francia, che negli ultimi anni sta vedendo un forte aumento dei reati originati dall’omotransfobia.

Secondo Le Monde, nel 2021, rispetto al 2020, c’è stato un aumento del 27,6% delle denunce di reati commessi a causa dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere, e nel 2022, solo a Parigi, c’è stato un aumento del 55%.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!