Coronavirus in Italia, nel bollettino di oggi 10 aprile 2020 della Protezione Civile i contagiati attuali sono 98.273. Nelle ultime 24 ore 1.995 sono stati i guariti, arrivando ad un totale di 30.455.

Il totale delle persone attualmente positive è di 98.273 con un incremento di 1.396 pazienti rispetto a ieri.

Nell’ultimo giorno purtroppo si registrano 570 vittime, in totale le persone decedute sono 30.455. I pazienti in isolamento domiciliare sono 66.534, il 68% dei pazienti. Borrelli: “Prosegue il calo della pressione sulle strutture ospedaliere“. Ad oggi sono 3.497 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, meno 108 rispetto a ieri. I pazienti ricoverati con sintomi sono 28.242.

Secondo i dati dell’Istituto Superiore della Sanità l’età media dei decessi legati al coronavirus è di circa 80 anni. Le vittime di Covid-19 in maggioranza sono uomini con più patologie e al Sud, ha spiegato Brusaferro
durante la conferenza stampa all’Istituto sull’andamento epidemiologico, i numeri dei contagiati calano.

Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ha dichiarato: “La curva ci mostra chiaramente una situazione di decrescita e questo è un segnale positivo, ma non deve farci abbassare la guardia“. Per questo motivo è importante rispettare le misure del Governo.

Non dobbiamo illuderci che la situazione si risolva, le misure sono essenziali per mantenere la curva, quando sarà scesa, sotto la soglia di 1 per i contagi“, ha concluso.

Purtroppo crescono i morti nelle Rsa, i numeri sono molto cresciuti ed in alcune zone – hanno spiegato gli esperti – la mortalità è cresciuta durante la settimana del picco dell’infezione, così come nel periodo influenzale tra gennaio e febbraio.

Giulio Gallera, l’assessore regionale al Welfare, ha reso noto che è stata nominata la commissione d’inchiesta sulle Rsa. I professionisti effettueranno una valutazione della mortalità riconducibile al Covid-19 all’interno delle strutture.

Alcuni pazienti positivi al coronavirus verranno trasferiti dagli ospedali nelle strutture Rsa per permettere il ricovero di altre persone e quindi salvare altre vite. “Gli ospedali non avevano più posti, i pronto soccorso erano ormai reparti dove le persone erano ricoverate dappertutto“, ha spiegato Gallera.

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