"Credere nei propri sogni salva". Il discorso di BigMama all'ONU su body shaming e bullismo

La cantante, reduce dalla partecipazione al Festival di Sanremo 2024, ha parlato al Palazzo di Vetro di New York davanti a una platea di duemila giovani tra i 16 e i 17 anni provenienti da tutto il mondo.

BigMama è stata tra le protagoniste al Festival di Sanremo 2024, dove si è presentata con il brano La rabbia non ti basta, il cui testo era per lei una sorta di manifesto delle sue convinzioni, proprio perché attraverso la canzone lei voleva sottolineare la sofferenza provata in passato a causa delle discriminazioni che si è trovata a subire da parte di molti coetanei. La cantante ritiene fondamentale parlare di un problema che si trovano a vivere tanti ragazzi in questa fase, per questo ora è stata orgogliosa di poterlo fare in un luogo prestigioso, come il Palazzo di Vetro di New York, nell’Aula dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Qui l’artista napoletana ha voluto portare nel suo intervento un messaggio di inclusione e amore universale, parlando a una platea di duemila liceali venuti da tutto il mondo nell’ambito dell’iniziativa Gcmun talks dal titolo Le arti per la cittadinanza globale (The Arts for Global Citizenship), organizzato da United Network, organizzazione associata al Dipartimento di Global Communications delle Nazioni Unite.

Il suo discorso, pronunciato in inglese, aveva come tema Crescere e Guardare al futuro e si è rivelato davvero profondo, anche per i diversi spunti personali che lei ha voluto fornire ai presenti.

Per tutta la vita mi hanno fatto credere di essere completamente sbagliata – sono state le parole di BigMamaIl mio fisico faceva in modo che la gente mi valutasse come ‘non abbastanza’ prima ancora che mi si potesse davvero conoscere”.

Marianna Mammone, questo il suo nome all’anagrafe, ha poi sottolineato le numerose volte in cui lei si è trovata a dover subire insulti e critiche a causa del suo fisico: “Una persona grassa nell’immaginario degli altri è una persona svogliata, pigra, non attiva, non intelligente, che non ha voglia di migliorare. Per una persona come me sognare era inutile. Vengo da un paese molto piccolo con una mentalità altrettanto piccola. Ho dovuto sopportare anni di bullismo, verbale e fisico. Ogni giorno della mia infanzia e adolescenza lo ricordo pieno di parole di odio. ‘Cicciona, fai una dieta, fai schifo’. Ho cercato per anni di evitare la sofferenza stando in silenzio. La prima risposta è stata la rabbia. A 13 anni ho scritto il mio primo pezzo, Charlotte, un rap che parla di suicidio e autolesionismo e per tre anni l’ho tenuto tutto per me”.

Pur essendo ancora giovanissima (compirà 24 anni il 10 marzo 2024), l’artista campana ha conosciuto da vicino anche la malattia, quando le è stato diagnosticato un tumore, da cui è fortunatamente guarita: “È stato il periodo più buio della mia vita – ha detto – “La musica mi ha salvata davvero. Sono guarita, e quel periodo mi ha insegnato finalmente che io merito il primo posto. Che se non amo me stessa, nessuno lo fa al posto mio. Che se non salvo me stessa, nessuno lo farà per me. Come in La rabbia non ti basta: credere nei propri sogni salva” – ha concluso BigMama.

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