Il fenomeno delle spose bambine preoccupa sempre di più. Si tratta infatti di uno dei fenomeni inaspriti dalla pandemia di coronavirus, con l’innesco di un circolo vizioso. Lo dice un report 2021 dell’Unicef, Covid-19: A threat to progress against child marriage, riportato da Onu Italia, in cui si prospettano diversi scenari: quello che sarebbe potuto essere senza pandemia, come è in questo momento storico, come potrebbe peggiorare e cosa si potrebbe fare per contrastare il fenomeno.

I numeri delle spose bambine

Attualmente ci sono nel mondo 650 milioni di donne e ragazze che sono state costrette dai genitori a contrarre matrimonio quando erano solo delle bimbe. La metà di esse viene da Bangladesh, Brasile, Etiopia, India e Nigeria. Le spose bambine potrebbero aumentare di 10 milioni entro il 2030, nonostante in tutti i Paesi in cui questa usanza è ritenuta accettabile ci fosse stata una flessione negli ultimi anni: si stima che siano stati evitati 25 milioni di matrimoni precoci.

Queste cifre – ha spiegato alla Bbc Nankali Maksud, consulente senior per la prevenzione delle pratiche dannose dell’Unicef – ci dicono che il mondo sta diventando un posto più duro per le ragazze.

Le cause e le conseguenze del matrimonio precoce

Secondo il report, le cause del fenomeno delle spose bambine sono assai chiare:

  • la chiusura delle scuole, che ha spinto ad anticipare l’età in cui le bambine sono costrette a lasciare gli studi per essere date in sposa;
  • la crisi economica, per cui molte famiglie hanno accelerato il fenomeno attraverso una vera e propria “vendita” delle figlie a un marito abbiente;
  • assenza di servizi, dalla sanità ai consultori, che, quando funzionanti, avrebbero ostacolato le gravidanze precoci;
  • morte dei genitori, e carenza di prospettive per le orfane del coronavirus.

Il Covid-19 per milioni di ragazze ha peggiorato una situazione già difficile – ha commentato Henrietta Fore, direttrice generale dell’Unicef – Scuole chiuse, isolamento da amici e reti di supporto e crescente povertà hanno aggiunto benzina su un fuoco che il mondo stava cercando di spegnere. […] A un anno dalla pandemia, azioni immediate sono necessarie per alleviarne il peso sulle ragazze e sulle loro famiglie. Riaprendo le scuole, implementando leggi e politiche efficaci, assicurando accesso a servizi sanitari e sociali (compresi i servizi sulla salute sessuale e riproduttiva) e fornendo misure complete di protezione sociale alle famiglie.

Le conseguenze principali del matrimonio precoce sono invece due. La prima: le ragazze non hanno più un futuro proprio, ma un futuro deciso da altri, anche perché sono state costrette a interrompere gli studi per sposarsi. La seconda: l’incidenza della morte per parto è altissima, perché queste ragazzine sono sovraesposte a gravidanze precoci e oltretutto indesiderate.

3 storie di spose bambine (o scampate alle nozze forzate)

Abeba

Abeba, 14 anni, è riuscita a sfuggire al matrimonio forzato in tenera età convincendo il padre, a dispetto della madre e dei fratelli. Vuole diventare un medico, ma non sa se il suo diritto allo studio sarà garantito: quel che è certo è che, a causa della crisi economica provocata dalla pandemia, la sua famiglia ha spinto molto affinché si sposasse.

La mia famiglia – ha raccontato Abeba alla Bbc – mi ha detto che non avrei dovuto dire di no a un’offerta del genere, poiché il ragazzo che voleva sposarmi proveniva da una famiglia benestante.

Rabi

La Bbc narra anche la storia della 16enne Rabi, nome di fantasia perché per lei il matrimonio precoce forzato è ancora una possibilità. Tutto è cominciato durante il lockdown: avrebbe voluto fare un gioco ortografico con i fratelli ma la madre non glielo ha permesso, dicendole che aveva “già perso abbastanza tempo per studiare”.

Due delle nostre vicine si sposeranno questa settimana, se Dio vuole – ha commentato Rabi – Non ho mai immaginato che il mio turno sarebbe arrivato così presto.

Mekdes

Una possibilità per contrastare il fenomeno delle spose bambine, si devono aiutare le famiglie a contrastare la crisi economica: se si dà una scelta a queste persone, è più facile convincerle che concedere la propria figlia al miglior offerente è sbagliato. Mekdes è una di quelle giovanissime che è riuscita a evitare il matrimonio: ha 14 anni e vuole diventare ingegnera, e quando ha saputo che i genitori la volevano dare in sposa prima si è opposta con loro e poi l’ha detto al direttore della sua scuola che ha informato le autorità locali. Ora i genitori di Mekdes le hanno promesso che non dovrà sposarsi prima dei 18 anni.

Il servizio di consulenza sta aiutando molto nella nostra comunità – ha detto la giovanissima – Ora c’è persino un sistema per la polizia per perseguire i genitori se dicono di no e insistono per farci sposare.

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