Un cliente pubblica su Facebook la foto dello scontrino battuto dal Cafè Felix, il bar accanto al lussuoso ristorante dello chef Carlo Cracco. Siamo nel cuore di Milano dove servono ben 41 euro per tre spremute e due bottigliette d’acqua. Insomma – facendo i conti in tasca – 9 euro per una spremuta e 7 euro per ogni bottiglietta d’acqua. Prezzi che secondo qualcuno sembrano essere troppo esagerati; altri invece difendono a spada tratta Cracco e i suoi prezzi superiori alla media, vista la location e il servizio offerto agli utenti.

Cracco e lo scontrino
Fonte: Facebook

“A te, che con tutti i bar dove potevi prendere tre spremute e due acque sei voluto andare da Cracco in Galleria, e che poi pubblichi sdegnato lo scontrino: dovevi pagare almeno il doppio“; “Paghi la location e il nome: dov’è il problema? Nessuno vi obbliga ad andarci. Oppure ci andate per poi scrivere un post e godere per tutti i “mipiace” o “condividiseseidaccordo” che ricevete?”; “Fai una bella cosa: vai a comprarti succo d’arancia e spremuta al Conad e disconnettiti da Facebook”; “I prezzi sono esposti, se non ti va bene alza i tacchi e vai”; “Fanno benissimo a spennarvi così: vi piace fare i fighetti… avreste dovuto lasciare anche la mancia, giusto per essere allineati”, questo il tenore di alcuni commenti, tutti a difesa di Cracco. Insomma l’utente, che si aspettava forse solidarietà, ha ricevuto soprattutto critiche come ricostruisce il Corriere.it.

In molti si chiedono perché l’utente – che ha postato sui social la foto dello scontrino dello scandalo e dove ha mostrato l’importo pagato per tre spremute e due bottigliette d’acqua – sia entrato in un bar notoriamente caro con prezzi che, comunque, piacciono o non piacciano, sono stati riportati regolarmente sul menù.

Bastava evitarlo, sostengono gli utenti sui social. Se vuoi spendere poco, non vai in una struttura di lusso nel cuore di Milano.

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