L'attore, protagonista del film Il Mammone, dà una visione particolare dei ragazzi di oggi, che faticano a rendersi indipendenti e racconta l'esperienza con i suoi figli.
Pur avendo avuto modo di interpretare in carriera anche ruoli drammatici, come accaduto nel film Premio Oscar Mediterraneo diretto da Gabriele Salvatores, Diego Abatantuono è noto soprattutto per la sua comicità e la capacità di sdrammatizzare un po’ in tutte le situazioni.
L’attore, protagonista del film Il Mammone, che sarà trasmesso lunedì 7 novembre 2022 su Sky Cinema, ha voluto affrontare un tema di cui si parla spesso, ovvero quei ragazzi che l’ex Ministro Elsa Fornero aveva definito “choosy” o meglio ancora “bamboccioni” perché abituati a stare a casa di mamma e papà e poco intenzionati a rendersi indipendenti. Colpa di questo, però, a detta di molti, è anche della società di oggi, che li porta a studiare a lungo e impedisce loro di ottenere contratti lavorativi a lunga scadenza.
Su questo Diego Abatantuono sembra avere le idee chiare e prova a ribaltare la visione che molti hanno della situazione: “Tanti si concentrano sulla mancanza del lavoro, sull’impossibilità economica – ha dichiarato al Corriere della Sera-, ma credo anche che la nostra generazione nel dopoguerra si sia focalizzata troppo sul foglio di carta, sul fatto che i figli non dovevano fare la fatica che hanno fatto i genitori”.
Spingere i ragazzi a studiare, anche quando non sembrano essere particolarmente propensi, a suo dire sarebbe un errore: “Si sono messi tutti a studiare, anche chi non era portato… Questa fissa di far studiare i figli ha prolungato il percorso scolastico e così nel frattempo abbiamo anche perso grandi falegnami, grandi idraulici”.
L’artista ne ha approfittato anche per fare un paragone con la sua situazione personale. Lui è stato infatti sposato con Rita Rabassini, da cui ha avuto nel 1985 una figlia, Marta. Successivamente si è legato alla sua attuale compagna, Giulia Begnotti, mamma di Matteo (1995) e Marco (1997). Le sue possibilità economiche gli hanno permesso di comprare loro una casa quando avevano 18 anni, ma il legame è ancora fortissimo: “Ma egoisticamente sono contento se stanno da me, anche adesso. Ci vediamo molto, vediamo le partite insieme” – ha concluso.
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