Disforia di genere, sette società scientifiche scrivono a Meloni e Schillaci per fare chiarezza

Il messaggio arriva in seguito alla diffusione di informazioni scorrette riguardo l’uso dei bloccanti ipotalamici negli adolescenti, quei farmaci utilizzati per indurre una sospensione temporanea e reversibile dello sviluppo puberale.

I presidenti di sette Società Scientifiche hanno inviato una lettera alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, in risposta a un’altra lettera – inviata dal presidente della Società Psicoanalitica Italiana alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – che ha creato dubbi e allarmismo sull’uso dei bloccanti ipotalamici negli adolescenti con disforia di genere (o incongruenza di genere).

I bloccanti ipotalamici sono quei farmaci utilizzati per indurre una sospensione temporanea e reversibile dello sviluppo puberale di quelle persone che, percependo malessere per il fatto di non riconoscersi nel proprio sesso fenotipico di nascita, decidono di intraprendere un percorso di terapia ormonale.

Le sette Società Scientifiche contestano al testo del presidente della Società Psicoanalitica Italiana alcuni punti:

  • Il trattamento con bloccanti ipotalamici in adolescenti con Incongruenza di Genere sarebbe descritto dalla Società Psicoanalitica, erroneamente, come un trattamento in fase di sperimentazione. Le sette società evidenziano invece che il trattamento in questione è stato approvato dalla Determina AIFA (n. 21756/2019) e ha avuto parere favore dal Comitato Nazionale di Bioetica (CNB) in data 13 luglio 2018. Inoltre è sostenuto da raccomandazioni scientifiche internazionali sottoscritte anche a livello nazionale ed è ampiamente utilizzato nella pratica clinica a livello internazionale. Tutto ciò, però, è stato omesso nella lettera contestata.

 

  • Nel testo della Società Psicoanalitica, la Disforia di Genere viene definita in modo scorretto, come il “non riconoscersi nel proprio sesso biologico”. Le sette società, invece, ricordano che la definizione, piuttosto, fa riferimento “alla sofferenza psicologica che può derivare dall’avere un’identità di genere diversa dal sesso assegnato alla nascita“.

 

  • Le sette società si sono dichiarate in accordo sul fatto che i dati scientifici, a oggi disponibili,  confermano una stabilità dell’identità di genere a partire dall’età puberale, ma non pre-puberale o in infanzia. Quindi è proprio per questo che i bloccanti ipotalamici sono prescrivibili solo a pubertà già avviata. Gli studi di follow up, inoltre, dimostrano come il trattamento ormonale abbia ridotto in modo significativo i problemi comportamentali ed emotivi e il rischio suicidario, migliorando il funzionamento psicologico generale negli adolescenti trattati.

 

  • La lettera delle sette società ha poi ricordato che la valutazione dell’identità di genere si basa sulle affermazioni del soggetto (cosa che vale per tutte le valutazioni in psicologia e psicopatologia), anche all’interno dell’approccio psicoanalitico di cui si fa portavoce la stessa Società Psicoanalitica Italiana.

Il messaggio principale delle sette Società Scientifiche vuole essere quindi il seguente:

La diffusione di informazioni non corrette rispetto al trattamento con bloccanti ipotalamici rischia di compromettere la possibilità di accesso a percorsi di affermazione di genere a giovani persone con Incongruenza di Genere con effetti devastanti sulla loro salute psicologica e fisica nel breve e lungo termine. È ampiamente descritto in letteratura come gli ostacoli di accesso all’assistenza sanitaria siano associati a peggioramento del funzionamento psicologico e aumento del rischio suicidario in una popolazione che è oggetto di stigma anche a livello di assistenza sanitaria.

A firmare la lettera, la Società Italiana di Genere Identità e Salute (SIGIS), la Società Italiana di Endocrinologia (SIE), la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Società Italiana di
Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP), la Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS), la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA), l’Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere (ONIG).

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