Emanuele Tufano, chi era il 15enne ucciso per strada a Napoli durante una sparatoria

Il 15enne è stato raggiunto da alcuni colpi d'arma da fuoco mentre si trovava su Corso Umberto I. Le indagini dovranno fare chiarezza per capire se il bersaglio fosse lui o se la sua morte sia stata una tragica fatalità.

Aveva solo 15 anni Emanuele Tufano, rimasto ucciso nella sparatoria avvenuta in corso Umberto, nel cuore di Napoli, attorno alle due di questa notte. Con lui altre tre persone sono rimaste ferite gravemente e trasportate in ospedale: due sono ragazzi minorenni, di 14 e 17 anni, l’altro un ventisettenne. Sui fatti sta indagando la Squadra Mobile.

Tufano era probabilmente a bordo di uno scooter, con altri due ragazzi, quando sono iniziati i colpi di pistola, all’angolo tra via Carmeniello del Mercato e corso Umberto I: almeno dodici gli spari, forse esplosi in un “botta e risposta” tra due persone, ma sul movente dell’accaduto che è costato la vita al giovane del rione Sanità ancora c’è da fare molta chiarezza.

In primo luogo, gli inquirenti dovranno cercare di stabilire se Emanuele Tufano fosse la vittima designata o se la sua morte sia stata solo una tragica coincidenza. Le forze dell’ordine hanno eseguito i rilievi e sequestrato le videocamere di sorveglianza, da cui potrebbero capire da dove sono arrivati i killer.

Nel frattempo oggi alle 16 avrà luogo il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, nel corso del quale si discuterà anche dell’omicidio del giovane.

Di Tufano, incensurato, nato il 9 luglio 2009, ha lasciato un ricordo una delle sue insegnanti: “Oggi è una brutta giornata. Oggi abbiamo perso un po’ tutti. Oggi sento ancora più forte il peso del lavoro che faccio… Fuori piove ed io mi sento morire. Leggo la notizia ‘Napoli, 15enne ucciso a Corso Umberto durante una sparatoria’. Ma lui non era un quindicenne, era un mio alunno. Aveva una famiglia, aveva amici, aveva interessi ma soprattutto sogni, sogni spezzati in una notte di ottobre.

Quindi non era un semplice ‘quindicenne’ ma un figlio di questa città che ancora una volta si è dimostrata ‘croce e delizia’. Da quando ho saputo vedo solo i suoi occhi davanti a me, occhi timidi e belli. Oggi mi chiedo se avessi potuto fare di piú, se la scuola avesse potuto fare di più… Ti chiedo scusa a nome di tutti tesoro mio perché non siamo stati capaci di garantirti un futuro… Buon viaggio piccolo Mio, oggi è veramente una brutta giornata”.

Secondo alcuni dati del 2021 Napoli è la città con il maggior numero di delitti commessi con armi da fuoco e morti violente di tutta Europa, e una grande incidenza, in questo quadro già complesso, la ha la partecipazione di minorenni alla criminalità organizzata: nel 2019 sono stati 268 i minori denunciati, 33 gli arresti da parte della polizia, 51 quelli dei carabinieri, due per tentato omicidio e 38 per rapina.
“I soggetti coinvolti hanno tra i 17 e i 24 anni nel caso dei delitti – spiegava a Repubblica il capitano del Nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di Napoli, Marco Zavattaro – Il costante ritrovamento di armi da guerra è la spia della forte presenza della criminalità organizzata in determinati territori”.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!