Emma Marrone: "Dopo il tumore mi hanno tolto le ovaie, non l'utero". Ma per l'Italia non basta per essere madri

La voce di Apnea ha parlato con Le Iene del suo desiderio di maternità: "Viviamo in un Paese in cui, purtroppo, le donne single non possono avere figli attraverso la fecondazione assistita. La trovo una stron**ta enorme".

Ha scoperto di avere un tumore per la prima volta nel 2009, e da allora Emma Marrone ha dovuto affrontare questo male per tre volte, fino all’intervento chirurgico in cui le sono state asportate le ovaie. Un’operazione importante, ma il suo utero è ancora sano e funzionante, e potrebbe permetterle di diventare madre, un desiderio che ha da tempo. Peccato però, che in Italia le donne single non possano ricorrere alla fecondazione assistita: “Ho l’utero. Però viviamo in un Paese in cui, purtroppo, le donne single non possono avere figli attraverso la fecondazione assistita senza la presenza di un compagno. La trovo una stron**ta enorme”, ha commentato la voce di Apnea nella puntata de Le Iene che andrà in onda questa sera, martedì 16 aprile, su Italia 1.

La cantante, nell’intervista, si è raccontata a 360 gradi, partendo dal provino ad Amici di Maria De Filippi, trasmissione dove iniziò la sua carriera: “Io ero in una fase difficile, complicata. Stavo ancora recuperando fisicamente dal primo cancro che mi aveva colpito in quel periodo; quindi, avevo anche un po’ perso la speranza e la fiducia, nella vita, in generale”, ha spiegato, parlando di come aveva scoperto la malattia: “Una mia amica, una collega di lavoro, doveva fare una visita ginecologica e mi aveva chiesto di accompagnarla. Una volta lì mi aveva proposto di fare la sua stessa visita, assicurandomi la bravura della dottoressa. L’ho vista cambiare colore in viso e da lì è stato un inferno”.

Emma, ha proseguito ricordando il dolore più grande, ossia quello di vedere i suoi genitori “completamente distrutti”, per poi rispondere alla domanda di Nicolò De Deviitis che le chiede se, dopo l’asportazione delle ovaie, avesse congelato i suoi ovuli:

No, non ho fatto in tempo perché non c’era più speranza ma potrei ancora avere figli. Ho l’utero. Però viviamo in un Paese in cui, purtroppo, le donne single non possono avere figli attraverso la fecondazione assistita senza la presenza di un compagno. La trovo una stron**ta enorme. Io ho 39 anni e tutti gli strumenti per essere madre: economici, psicologici, sostegno della famiglia, ma siccome non ho un compagno non posso avere il diritto di diventare madre. Mi piacerebbe diventare madre sapendo che tutte le donne potrebbero averne diritto, non mi piace pensare che sia sempre e solo una questione economica.

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