In occasione dell’uscita del suo docufilm Sbagliata Ascendente Leone a novembre 2022, Emma Marrone ha parlato con Claudia Parzani, presidente di Borsa Italiana e scrittrice, della condizione femminile in Italia per Vanity Fair.

Emma Marrone, 38 anni, ha raccontato su Vanity Fair il suo desiderio di diventare madre da sola, senza aver bisogno di un uomo, spiegando che l’emancipazione delle donne passa anche attraverso l’indipendenza riproduttiva. “Non siamo libere di gestire il nostro corpo e questa è una violenza“, ha sottolineato la cantante salentina. “Viviamo in un Paese in cui una donna per avere un figlio da sola deve andare all’estero perché la fecondazione assistita non è prevista. Non puoi andare dal tuo ginecologo a chiedere il seme di un donatore perché vuoi un figlio“.

L’artista, vincitrice del talent show Amici di Maria De Filippi nel 2010, ha aggiunto che la situazione è ancora più grave per le donne malate di cancro. Il riferimento non è casuale: la cantante stessa è stata affetta dalla neoplasia all’utero e alle ovaie nel 2009, per cui si è dovuta operare 3 volte. “Quante donne perdono la fertilità a 40 anni per la leucemia e non c’è un medico che spiega loro la conservazione degli ovuli?“, ha spiegato. “E cosa ti rispondono? Se Dio non lo vuole, allora non va bene“.

La cantante ha dichiarato che lei stessa ha conservato il suo tessuto ovarico, aggiungendo che questo argomento le sta molto a cuore perché conosce tante persone che sono dovute andare all’estero per concepire un figlio da single: “Ma perché io devo andarmene in Spagna a fare questa cosa e non posso farla nel mio Paese?… Perché qui bisogna essere costrette a fare un figlio solo con un uomo?… Questa, ripeto, è una violenza“.

Emma Marrone, poi, si è soffermata sulla condizione sfavorevole per le donne nel campo dell’istruzione e del lavoro, soprattutto per quelle che scelgono di avere figli: “In Italia un uomo studia e può raggiungere una posizione di potere, una donna fatica il doppio e viene messa in dubbio alla prima maternità“.

Lo studio, il lavoro, il denaro sono tutti fattori primari nell’assicurare l’indipendenza delle donne in una società che non vuole permettere di svincolarle dal potere degli uomini: qualsiasi obiettivo o desiderio, infatti, deve essere finanziato, e per le donne single in particolare non sarà possibile farlo finché non sarà garantita la parità a livello economico.

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