Fabio Volo, 51 anni, ha parlato della sua separazione in una lunga intervista al Corriere della Sera. Sposato con Johanna Maggy Hauksdóttir fino al 2020, la fine del loro matrimonio era stata resa pubblica soltanto nel 2022.

Ci siamo lasciati per evitare l’inferno” ha dichiarato quindi lo scrittore alle pagine del giornale. “L’inferno è quando finisci dentro un problema e non riesci a vederne l’uscita. Sono i tuoi limiti. E non è che poi non rientri più”. L’ex coppia ha avuto due figli: Sebastian, di 10 anni, e Gabriel, di 8, con i quali Volo racconta di aver mantenuto un buon rapporto.

La separazione non è un fallimento. I rapporti si evolvono, conta l’intelligenza. Io non credo di amare meno la madre di miei figli. E non credo che lei ami meno me. C’è un modo di stare insieme diverso. Oggi ci preme creare un ambiente amorevole per i nostri figli. Siamo anche andati in vacanza insieme, in Amazzonia.

In seguito, lo scrittore e attore ha parlato del suo presente da single: “Sono rimasto alla ricerca delle mie cose. La risposta non è un’altra donna. La donna più importante della mia vita è stata ed è ancora la madre dei miei figli. Rimane lei, domani non so”.

Poi, dichiara di volersi allontanare dall’immagine di ‘donnaiolo’ che gli era stata affibbiata in passato. “Avevo quell’immagine. Ma non mi appartiene più. Ho fatto le cose giuste negli anni giusti, non ho il regret di andare in discoteca a 51 anni, sarebbe un fallimento”.

Mi piace la vita che faccio. Ma ora riaprirò la panetteria di famiglia, a Brescia. Torno alle origini. Non che mi metterò a fare il pane, eh. Devo ancora visualizzarmi cosa ci sarà dentro. Forse sarà una catena. Dentro però ci sarà la foto di papà.

E, parlando del rapporto con il padre, ha aggiunto: “Vorrei potergli parlare con questa consapevolezza. Ci lamentiamo sempre che i genitori non ci capiscano, però è altrettanto vero che noi figli non capiamo loro. Io vorrei che i miei mi capissero”.

Infine, sugli scontri passati con Michela Murgia, Fabio Volo ha aggiunto: “Secondo me anche Murgia nella vita si è sbagliata. Recensì quel mio libro [A cosa servono i desideri] come fosse un romanzo: era un libro di domande (…) In America i libri sono tutti così, io ho anticipato i tempi”. E, sul caso Giambruno-Meloni, conclude:

Non penso che in quei fuori onda lei abbia scoperto un uomo che non conoscesse […] Sono convinto che Meloni dentro di sé non creda davvero all’idea di famiglia tradizionale, come neanche Salvini che è separato due volte. Il punto è non tenere conto del dolore che intanto, con le parole, creano a certe famiglie. Quello prima o poi torna.

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