Il cadavere di Naomi Cabral, 47 anni, era stato ritrovato in una camera d’hotel di Marina di Tor San Lorenzo (comune di Ardea, Roma) lo scorso 5 ottobre. Sul corpo aveva segni di strangolamento. Ora è in manette un 35enne.

A ritrovare il corpo dell’argentina, una donna trans sex worker, nella camera dell’hotel di via delle Pinete che la 47enne era solita utilizzare per incontrare alcuni clienti, sono stati i carabinieri del nucleo investigativo di Frascati e della compagnia di Anzio, come riporta la stampa, su chiamata di un’amica di Cabral.

I carabinieri hanno subito sospettato che Naomi Cabral non fosse morta per cause naturali.

Cabral era stesa sul letto, nuda, senza tracce di violenza apparente né tracce ematiche. Le forze dell’ordine hanno subito escluso una morte per overdose. Tuttavia, le circostanze sospette in cui è stato scoperto il cadavere hanno scosso profondamente la comunità.

A far risalire al colpevole, un 35enne romano di Ardea, sono stati gli ultimi messaggi e i contatti telefonici che le forze dell’ordine hanno controllato sul cellulare di Cabral, che riportavano il nome dell’indagato.

A incastrare definitivamente l’uomo sono state le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, che hanno mostrato l’uomo mentre entrava nella camera d’albergo insieme a Naomi Cabral, a testimonianza del fatto che il 35enne è stato l’ultima persona ad averla vista viva.

Dopo 20 giorni di indagini gli investigatori, diretti dalla procura della repubblica di Velletri, hanno ricostruito le ultime ore di vita della vittima, che è stata uccisa per strangolamento durante un rapporto sessuale, e accumulato diverse prove di colpevolezza contro il 35enne romano.

L’esame autoptico sul corpo della 47enne argentina ha confermato la morte per “strangolamento” o “soffocamento”.

I carabinieri hanno poi notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Velletri, su richiesta della procura della Repubblica di Velletri: l’arresto è stato infine convalidato e adesso il 35enne si trova nel carcere di Velletri.

I dati delle uccisioni di persone trans, specialmente donne, sono purtroppo sempre molto elevati, e lo scorso anno hanno visto addirittura un aumento del 7%.

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