Le cose da sapere su Tre piani, il nuovo film di Nanni Moretti

È uscita al cinema l'ultima pellicola del regista, presentata in concorso al Festival di Cannes 2021: si tratta del suo primo lavoro tratto da un romanzo. Nel cast anche Margherita Buy, Alba Rohrwacher e Riccardo Scamarcio.

Il 23 settembre è arrivato nelle sale Tre piani, il nuovo attesissimo film di Nanni Moretti. Presentato in concorso al Festival di Cannes 2021, è la prima pellicola che il regista dirige partendo da una sceneggiatura non originale. Si tratta infatti dell’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo, a cui Moretti ha voluto rimanere rigorosamente fedele, dando vita ad un prodotto che si allontana leggermente dallo stile che caratterizza tutti i suoi lavori. Come si vede dal trailer, al centro della storia ci sono quattro famiglie, che vivono in un palazzo di tre piani a Roma (unico cambiamento rispetto al libro, ambientato a Tel Aviv).

Al primo piano abitano Lucio (Riccardo Scamarcio) e Sara (Elena Lietti), con la loro bimba, Francesca. Sullo stesso pianerottolo vivono Giovanna (Anna Bonaiuto) e Renato (Paolo Grazioni), che molto spesso fanno da baby sitter alla figlia dei vicini. La loro vita scorre tranquilla, finché un giorno Renato sparisce insieme a alla bambina, che gli era stata affidata. In Lucio si insinua il sospetto che sia successo qualcosa di terribile, e ben presto il suo timore si trasforma in ossessione.

Al secondo piano ci sono Monica (Alba Rohrwacher) e Giorgio (Adriano Giannini). I due sono appena diventati genitori, ma lei deve fare i conti con la solitudine: lui è in ingegnere, ed è sempre lontano da casa per lavoro; lei è terrorizzata dalla possibilità di diventare come sua madre, ricoverata in una clinica a causa dei suoi disturbi mentali. Quando Giorgio capisce di non poter più lasciare da sole la moglie e la figlia, forse è troppo tardi.

Al terzo piano vivono Vittorio (Nanni Moretti) e Dora (Margherita Buy). Entrambi sono giudici, e hanno un figlio ventenne, Andrea (Alessandro Sperduti). Quest’ultimo, ubriaco, una notte investe una donna, uccidendola, e tenta di approfittare del lavoro dei genitori per tirarsi fuori dai guai ed evitare di finire in carcere. È proprio questo fatto a mettere in crisi la famiglia: il padre è convinto che il ragazzo debba subire le conseguenze delle sue azioni e la madre è costretta a decidere da che parte stare.

All’interno del film, Moretti ha voluto dare grande importanza ai personaggi femminili, giocando sul grande senso di responsabilità che questi hanno nei confronti delle loro famiglie e tenendo conto di come l’autore del libro aveva immaginato di identificare ogni piano del palazzo con uno dei livelli della personalità di Freud: EsIo e Super-io (impulso, mediazione, morale).

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