Frances McDormand nella notte (italiana) del 25 aprile ha vinto il suo terzo Oscar per la sua interpretazione in Nomadland, eppure parte del pubblico pare essersi concentrato più sull’aspetto dell’attrice durante la cerimonia che non sull’indiscutibile talento, che non a caso l’ha portata a essere l’interprete con più Academy Awards vinti, alle spalle di Katharine Hepburn (che ne ha guadagnati quattro).

Senza trucco, con la ricrescita fra i capelli in bella mostra, Frances McDormand paga il pegno che, anche nel recente passato, hanno pagato le donne che non vogliono piegarsi agli stereotipi estetici che vorrebbero le stesse sempre “perfette”, naturalmente secondo uno standard estetico ben preciso, che non può prescindere dal make up o da una tinta impeccabile ai capelli.

In Italia, non molto tempo fa, lo stesso tipo di critiche è stato rivolto alla giornalista Giovanna Botteri, “colpevole” di presentarsi in video con una piega non da manuale e un abbigliamento troppo dimesso.

Ma, proprio mentre sotto un post Instagram di Vanity Fair McDormand veniva accusata di “trasandatezza, sciatteria”, di “non aver lavato i capelli” e di “mancare di rispetto al pubblico”, su un altro account Instagram, quello di cucinosano, Rossana Dian rispondeva nelle sue storie a chi, allo stesso modo, la invitava (“come consiglio”, ça va sans dire) a non mostrarsi in video con l’aria stanca, essendo un personaggio pubblico.

Ho una certa età e queste cose mi scivolano via – dice Rossana – però penso sempre a qualcuno che non ha proprio questa età e magari queste cose gli entrano e fanno pure male. […] Io credo che sia arrivato il momento di smetterla con questi stereotipi che la donna deve essere sempre tutta perfetta, sempre felice su Instagram, sempre tutto a posto. Non è così. Io ho i giorni sì e i giorni no, io vi ho sempre fatto vedere quella che è la Ross, e ci tengo particolarmente a quello che sono, perché ci ho messo una vita a essere quella che sono, e ci tengo a rimanere quella che sono. […] Io non posso far vedere quello che non sono, io sono questa, e non posso neanche fingere 24 ore su 24. […] Io non sono un personaggio pubblico, sono una persona normalissima, che si è aperta un account Instagram e che forse è piaciuta proprio perché è una persona normale. […] Io non posso essere quello che decidono gli altri, io sono così […] Io ve lo dico con tutta sincerità, non sarò mai perfetta, ma proprio mai, perché ho passato tantissimo tempo a dover essere perfetta per qualcosa, adesso io voglio essere perfetta per me, e per me è questa la perfetta. Se volete una persona perfetta non seguite me, non sono la persona giusta.

Il quesito è sempre lo stesso: a fronte di competenza, talento, preparazione, bravura nel proprio mestiere, l’aspetto con cui ci presentiamo passa in secondo piano, o è un elemento fondamentale a cui necessariamente si deve prestare attenzione? E in secondo luogo, lo stesso problema si sarebbe posto se, anziché Frances McDormand, ci fosse stato un uomo?

Per rispondere alla seconda domanda, sì e no: pensiamo, ad esempio, alle critiche piovute su Johnny Depp quando, nel 2015, calcò il red carpet di Venezia con l’allora moglie Amber Heard visibilmente ingrassato e con abiti che non piacquero agli esperti modaioli (salvo poi scoprire che i 15 kg presi in più dall’attore erano “imposti” dal suo ruolo nel film Black Mass), ma in generale possiamo dire che per gli uomini barbe incolte, grigie, capelli lunghi e scompigliati non sembrano essere mai stati un problema per il pubblico. Se quindi sono stati soggetti a critiche per il loro aspetto, lo sono in misura minore, perché costretti a standard più blandi o perché sono sex symbol condannati a una perfezione irrealistica (che non andrebbe comunque fatto, chiaro). Per una donna, invece, anche decidere di presentarsi su un red carpet senza trucco è ancora motivo di scandalo.

Veniamo alla questione del personaggio pubblico: pur ammettendo che essere una celebrità esponga inevitabilmente al giudizio o all’essere costantemente sotto osservazione, non si capisce molto bene in quale modo tutto questo implichi una responsabilità, rispetto al modo in cui si sceglie di presentarsi, o delegittimerebbe dall’essere ritenute/i credibili e meritevoli. Facendo un paragone, azzardato per carità, non dovremmo fidarci delle dottoresse che non mettono il mascara? In che modo McDormand ha “mancato di rispetto al pubblico”?

Va benissimo truccarsi e acconciare i capelli, se questo ci fa sentire a nostro agio; va altrettanto bene non farlo, se in questi panni sentiamo di non essere noi stesse. Frances McDormand ha evidentemente scelto di stare bene con se stessa, infischiandosene di essere su un tappeto rosso, nell’evento più atteso dell’anno nel mondo dello spettacolo, e di tutte quelle critiche che ne sarebbero seguite, e di cui probabilmente, visto il genere di pressione che circonda le donne e il loro aspetto, era consapevole.

La ricrescita, l’assenza di trucco, i capelli leggermente spettinati a fine serata sono la bellezza della sua normalità, che può non piacere, per carità, non essere compresa, ma ciò non significa che debba essere giudicata “non giusta” solo sulla base di quegli standard estetici a cui soprattutto le donne sono sottoposte. Questo articolo avrebbe potuto essere dedicato all’immenso talento di Frances McDormand, alle sue performance da record, e invece no: si parla ancora dell’aspetto delle donne.

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