"Ti lego e ti stup*o per ore": nuove gravi minacce all'ex Miss Italia Francesca Bergesio

L’ex Miss Italia bersaglio di un altro uomo: identificato un 26enne di Catania. Aveva già subito violenze online nel 2023.

A pochi giorni dalla chiusura del processo contro il 32enne che nel 2023 l’aveva minacciata di stupro e morte, l’ex Miss Italia Francesca Bergesio è tornata a essere bersaglio di minacce e intimidazioni. Un nuovo stalker, questa volta un 26enne di Catania, è stato identificato dalla polizia postale e ora risulta indagato dalla Procura di Asti.

So dove abiti, ti lego al letto e ti stupro per ore

è uno dei messaggi raccapriccianti inviati da un account falso su Facebook, corredato da immagini di cadaveri.

Un clima di violenza che si ripete

Le minacce sono iniziate il 15 febbraio e sono proseguite fino al 19. Il mittente usava un profilo anonimo con l’immagine di un teschio: un simbolo già visto fin troppo spesso nei casi di violenza digitale. Per il 26enne l’accusa è di minacce aggravate, sia per la provenienza anonima sia per la gravità delle intimidazioni.

Questo nuovo episodio arriva in un contesto già segnato dalla violenza. Solo pochi giorni fa si è chiuso il processo al 32enne bresciano che nel 2023 aveva inviato messaggi minatori a Bergesio, nascondendosi dietro un profilo femminile:

“Vengo a violentarti, ammazzo te e tuo padre.

L’uomo ha patteggiato una pena di tre mesi, convertita in 180 ore di lavori socialmente utili.

L’odio online non è un destino

Francesca Bergesio non è solo una vittima. È anche una delle poche donne note al pubblico ad aver sempre scelto di denunciare.

“Un dovere”, ha dichiarato in passato, “ho sempre invitato le donne a reagire”.

Ma la reazione non può più essere lasciata solo alla forza delle singole. Servono strumenti strutturali, leggi più severe, magistrati specializzati, ma anche formazione nelle scuole e campagne di sensibilizzazione che non riducano la violenza online a “odio social”.

Come sottolinea anche il New York Times in un’analisi sullo stalking digitale,

«le minacce virtuali hanno effetti psicologici, sociali e fisici reali» e «colpiscono in modo sproporzionato le donne, in particolare quelle visibili o attive pubblicamente».

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