L’Assemblea Nazionale, la Camera Bassa del Parlamento francese, ha approvato con 337 voti a favore, 32 contrari e 18 astenuti una proposta per inserire il diritto all’aborto nella Costituzione del Paese. Nel testo si parla della volontà di “garantire l’effettività e la parità di accesso al diritto all’interruzione volontaria di gravidanza”.

La proposta è arrivata da Mathilde Panot, capofila dei deputati del movimento di sinistra radicale la France Insoumise, soddisfatta di questo passo così importante. “È un voto storico – sono state le sue parole a ridosso della votazione -. L’Assemblea Nazionale parla al mondo, la Francia parla al mondo”.

La decisione presa in aula permette così che l’interruzione volontaria di gravidanza possa diventare un diritto maggiormente tutelato, per arrivare a modificare al Costituzione servirebbe così una maggioranza più ampia.

Panot ha voluto dedicare la votazione alle donne polacche, ungheresi e statunitensi, oltre a sottolineare quanto fosse fondamentale pensare di trasformare il diritto all’aborto come una norma costituzionale in seguito a quanto accaduto nei mesi passati negli Stati Uniti. Nell’estate 2022 negli USA, infatti, è stata abolita la Roe v. Wade che era stata approvata nel 1973, mentre in Polonia oltre ad avere reso l’aborto quasi del tutto illegale, sono state rese incostituzionali le Ivg decise a causa di malformazioni del feto.

Al momento risultano essere ben 13 gli Stati USA in cui è proibito abortire, anche se si sta provando a invertire almeno parzialmente la tendenza. Le elezioni di metà mandato, infatti, sono state l’occasione per approvare una modifica alla norma simile a quella decisa in Francia. In Ungheria, invece, le donne che decidono di abortire sono obbligate ad ascoltare il battito cardiaco del loro bambino prima di essere sottoposte all’intervento, gesto che si ritiene possa servire a spingerle a cambiare idea in extremis.

Per rendere la norma in vigore in via definitiva ora è necessario passare dal Senato, dove i partiti di destra hanno la maggioranza. I Senatori avevano però recentemente bocciato una proposta simile non ritenendola necessaria: la loro presa di posizione era stata motivata sottolineando di non ritenerla necessaria, visto che un diritto simile non sarebbe a rischio nel Paese.

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