Non si tratta di una protesta contro la schiavitù del reggiseno, bensì qualcosa di molto più profondo: il #freenipplesday è un evento a cui tutte dovremmo partecipare, per la sua importanza. Si tratta di una manifestazione proposta da due ragazze torinesi, che sono rimaste colpite da un recente avvenimento di cronaca. Qualche giorno fa, la capitana Carola Rackete è stata convocata in tribunale dalla Procura della Repubblica per essere nuovamente interrogata, e si è regolarmente presentata.

La notizia che ha fatto scalpore sul web riguarda forse il motivo della convocazione, o le accuse che sono state rivolte alla Rackete? Nulla di tutto questo: secondo Libero Quotidiano, il problema sarebbe la visione dei capezzoli della capitana della Sea Watch. Sì, perché la donna si è presentata con una semplice maglietta nera, senza indossare il reggiseno. Uno scandalo di proporzioni bibliche, stando ai numerosi commenti che la prima pagina del quotidiano online ha raccolto sotto questa notizia.

Ma una donna potrà essere libera di decidere cosa indossare, senza che questo scateni la reazione indignata di coloro che, di mestiere, fanno ormai gli haters? Ecco perché il #freenipplesday sembra essere un’iniziativa così importante: il prossimo sabato 27 luglio 2019, siamo tutte invitate a uscire di casa senza indossare il reggiseno, un piccolo gesto a tutela del nostro diritto di sentirci libere nei nostri panni, senza limitazioni imposte dall’esterno.

Le due ragazze torinesi che hanno proposto l’iniziativa vogliono concentrarsi non solo sul gesto di solidarietà nei confronti della capitana Carola Rackete, ma anche e soprattutto sulla necessità di porre fine a un comportamento che mira a delegittimare la libertà femminile per distogliere l’attenzione da quelli che sono i veri problemi da affrontare. Ecco il manifesto promosso su Facebook per spiegare cosa si cela davvero dietro il #freenipplesday:

“Nel momento in cui il dibattito politico viene oscurato per l’ennesima volta, e la delegittimazione degli argomenti viene perpetrata tramite l’umiliazione e la censura del corpo femminile, proponiamo una giornata in cui affermare il diritto di non indossare un reggiseno senza per questo essere presi meno sul serio. Sabato 27 luglio promuoviamo il #freenipplesday a cui tutti potranno unirsi senza distinzione di sesso e genere. Sì, cari uomini, in quel giorno anche voi potrete sentirvi liberi di non indossare quello stretto e scomodo strumento e tuttavia potervi esprimere senza essere giudicati. Rivendichiamo la necessità di un dibattito fondato su argomenti concreti e contestualmente denunciamo l’ennesimo atto di prevaricazione sul corpo femminile”.

Chiunque può partecipare all’iniziativa, senza dover scendere in piazza per manifestare i propri diritti: basta uscire di casa per un giorno senza indossare il reggiseno sotto il consueto abbigliamento. Un piccolo gesto che potrebbe fare una grande differenza.

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