Abito rosso e stiletto: l’ultimo abito da regina per sempre di Aretha Franklin

Abito rosso e stiletto: l’ultimo abito da regina per sempre di Aretha Franklin
AFP
Foto 1 di 8
Ingrandisci

È arrivato il giorno dell’ultimo saluto ad Aretha Franklin.
La Regina del soul, venuta a mancare il 16 agosto a Detroit, dove era ricoverata dal 13 dello stesso mese per complicazioni legate al cancro al pancreas, verrà omaggiata per l’ultima volta durante i funerali che si svolgeranno proprio oggi, al Greater Grace Temple: a esibirsi per lei cantanti del calibro di Chaka Khan, Jennifer Hudson e Stevie Wonder.

Ma il pubblico che ha amato Aretha nella sua carriera cinquantennale ha letteralmente riempito anche il museo di storia afroamericana Charles H. Wright, dove dal 29 agosto è stata allestita la camera ardente.

Una bara dorata, un abito rosso e le scarpe a stiletto dello stesso colore, così la Franklin è stata presentata al suo pubblico per l’ultima volta, vestita come una vera regina.  Sua nipote Sabrina Owens,  ha spiegato in un’intervista con «Inside Edition» che la scelta del rosso è dovuta all’appartenenza della cantante al Delta Sigma Theta Sorority, organizzazione no-profit di assistenza e supporto nelle comunità locali in tutto il mondo.

La sua figura, del resto, rappresenta ormai una vera e propria icona non solo della musica, ma anche culturale: Aretha si è esibita, tra le altre cose, alla cerimonia di insediamento del 44º Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, in diretta televisiva mondiale e davanti a più di due milioni di persone, nel gennaio 2009, mentre il 29 dicembre 2015 si è esibita con il suo più grande successo (You Make Me Feel Like) A Natural Woman durante la cerimonia per il conferimento dei Kennedy Center Honors a Carole King, autrice del brano. Un’occasione in cui tutti, anche lo stesso Obama, presente alla cerimonia, non ha saputo trattenere le lacrime.

Le stesse che milioni di fan in tutto il mondo hanno versato alla notizia della sua scomparsa, e che solo una vera Queen sa suscitare.