Per gli habitué dei social il suo nome è ormai tra i più famosi, ma se qualcuno ancora non la conoscesse vi raccontiamo chi è L’Estetista Cinica, ovvero Cristina Fogazzi: partita con l’apertura, nel 2009, di un centro estetico a Milano, è diventata nel tempo un’influencer sicuramente atipica, nel senso che il suo messaggio non si limita a dare consigli beauty o a indicare quale sia la migliore crema idratante da usare, ma soprattutto parla di inclusività e delle molte sfaccettature della bellezza.
Oggi lei e la sua VeraLab, la linea da lei creata, fanno però un passo davvero importante, dato che sta per aprire il battenti il primo store monomarca, che ufficialmente sarà inaugurato per il pubblico sabato 14 dicembre nella sede di via Guido D’Arezzo a Milano.
Si tratterà di un flagship store, ovvero di un negozio in cui design, architettura ed esperienza saranno pensati proprio allo scopo di comunicare il brand, lo stile e i valori stessi di VeraLab e di tutto il valore della “cinica”.
Sono emozionantissima – ha raccontato Cristina a Vanity Fair – forse perché sogno di avere un negozio tutto mio da quando, da bambina, volevo la boutique di Barbie e non me l’hanno regalata. Se ci penso sono ancora un po’ arrabbiata ma devo dire che quello che mi sta succedendo ora è un risarcimento morale che supera ogni aspettativa.
Scherzi a parte, lo store sarà davvero molto a tema Barbie, con tanto pink e un packaging dei prodotti che fin da subito richiama lo stile irriverente e ironico grazie a cui L’Estetista Cinica è riuscita a farsi conoscere e ad apprezzare da moltissime donne.
Siamo certe che anche nel nuovo negozio Cristina manterrà la stessa genuinità e onestà che ogni giorno mostra sul suo account Instagram da più di 400 mila followers e sul blog omonimo. Del resto, come detto tutta la sua vita e la sua carriera sono state incentrare su una volontà di raccontare la bellezza in un modo diverso rispetto a quelle cui anni di pubblicità e programmi ci hanno abituati:
Questa improvvisa moda [dell’inclusività scelta da molti brand, ndr.] mi fa molto sorridere e quando mi chiedono di spiegarne il boom rispondo che forse dopo anni in cui per pubblicizzare prodotti di bellezza venivano utilizzate top model stratosferiche al solo scopo di far sentire inadeguate le persone comuni si è capito fosse il momento di portare ogni cosa a una dimensione di normalità.
Se ti senti brutta corri a comprare la crema anti rughe o anti cellulite sperando di diventare come la modella del cartellone che la sponsorizza e non riuscendoci la frustrazione aumenta generando un loop infinito che oggi finalmente sembra essersi, almeno in parte, interrotto, grazie ad un approccio al tema completamente diverso, che non passi più dalla mortificazione e dalla corsa ossessiva della perfezione.
Cristina, spiega, ci è arrivata prima di altri “semplicemente perché ho vissuto 15 anni nelle cabina del centro estetico, ascoltando ogni giorno i discorsi delle donne e le loro richieste, e questo vale più di qualunque studio di settore”.
Cristina resta comunque molto scettica sulla sincerità con cui molti brand o influencer portano avanti la campagna del body positive:
Cè chi ci crede sul serio e porta avanti progetti molto belli, e chi cavalca semplicemente l’onda usando modelle curvy o finte tali come testimonial ma senza entrare davvero nel merito, un po’ per mancanza di coraggio e un po’ perché cambiare una brand identity consolidata da decenni non è semplice. Credo tuttavia che quello dell’inclusività sarà il tema protagonista anche del 2020, altri così potenti da spodestarlo non ne vedo. È il suo momento e sarà così ancora per diverso tempo, a tutto vantaggio di realtà beauty indipendenti sviluppatesi in rete che contano già su una community fedele e non devono costruire da zero un rapporto di vicinanza e fiducia con il cliente, in questo caso fondamentale.
Se volete scoprire qualcosa in più sullo store e su Cristina sfogliate la nostra gallery.
Uno store tutto in rosa
Nel flagship store di via D’Arezzo a Milano ci sono uno skin bar, dei camerini per farsi guardare la cellulite dagli occhi esperti del team cinico, ma anche diversi giochi da provare, opere d’arte contemporanea, lampadari a forma della celebre Luce Liquida e specchi deformanti tipo Luna Park.
Alcuni fanno sembrare magrissime, altri enormi e servono proprio per spiegare come la percezione del corpo sia molto soggettiva e quasi mai veritiera.
Afferma Cristina
Presentazione alla stampa
Il 10 dicembre, come si legge nelle stories pubblicate da Cristina su Instagram, ci sarà la presentazione ufficiale alla stampa, cui farà seguito, il 14 e 15 dicembre, quella al pubblico vera e propria.
VeraLab takes Milano
VeraLab è la linea beauty creata da Cristina, che comprende tutti i prodotti tipici della beauty routine, ripensati però in un’ottica che strizza l’occhio al body positive e all’inclusività. È anche uno shop (online e non) in cui trovare prodotti dedicati al rispetto del corpo, della pelle e anche dell’ambiente.
Cos'è l'Estetista Cinica
L’esperienza di Cristina nasce con l’apertura di un centro estetico (con annesso ambulatorio medico) a Milano; segue poi l’esperienza nel programma Detto Fatto con Caterina Balivo, in cui Cristina “smaschera” i più comuni trucchi e falsi miti sulla bellezza. È qui che sostiene che l’unico modo per cancellare la cellulite sia Photoshop. L’idea di diventare Estetista Cinica è nata per gioco, e la sua mission è semplicemente “Fate pace col vostro corpo“.
Chi è Cristina
Cristina ha anche deciso di scrivere un libro, Guida cinica alla cellulite, in collaborazione con il dottor Enrico Motta, specialista in chirurgia estetica, per sfatare i più celebri luoghi comuni sulla bellezza. Perché per lei l’importante è parlare sinceramente e al di là dei classici stereotipi sull’estetica.
Alcuni giorni fa una ragazza mi ha scritto di aver mostrato un po’ di quel che faccio e chi sono alla madre – ha detto a Vanity Fair – alla quale sono piaciuta tanto da etichettarmi come ragazza rustica. Mi rendo conto che nel mondo beauty iper patinato, in molti l’avrebbero presa come un’offesa, ma per me è stato un grande complimento perché rispecchia esattamente i valori che spero di riuscire a veicolare. Se guardo al futuro mi auguro di restare sempre così, pop nel senso di popolare
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