Nelle scorse ore, Gucci ha ritirato dal mercato uno dei pezzi della sua ultima collezione autunno/inverno 2018, a causa delle polemiche sorte sul web. La maison ha infatti messo in commercio un maglione nero con passamontagna incorporato, sul quale sono disegnate delle labbra molto carnose. Sui social sono piovute critiche e accuse di razzismo, perché la scelta di Gucci è sembrata a molti un esplicito richiamo al blackface.
Ma che cos’è il blackface, e perché è così importante il gesto compiuto da Gucci, nel ritirare il maglione incriminato? Con il termine blackface, coniato negli Stati Uniti nell’800, fa riferimento ad un make up teatrale consistente nel truccare degli attori bianchi in modo da portare sul palco lo stereotipo della persona di colore. Visi dipinti di nero, labbra rosse estremamente carnose, parrucche di lana arruffate e abiti da straccioni – quando non addirittura gonnellini di pelli e liana in mano, a rappresentare una cultura primitiva.
Queste rappresentazioni, palesemente caricaturiali, hanno contribuito notevolmente alla diffusione di pregiudizi razziali nei confronti degli afroamericani. Tanto da essere diventate il bersaglio dei movimenti per i diritti civili nati nel secolo scorso. E così, il blackface si è tramutato in un simbolo della lotta al razzismo, aspramente contestato da quanti hanno combattuto per la fine della schiavitù e per l’abolizione delle discriminazioni basate sul colore della pelle.
Eppure oggi per molti il blackface ha perso di significato e si è slegato dalla sua evidente componente razzista. C’è chi lo ritiene semplicemente una forma di umorismo, chi pensa che sia passato ormai troppo tempo da quando questa tecnica teatrale è stata messa al bando e non ci sia nulla di male nel riportarla in auge, senza alcuna intenzione razzista. Ma gli stereotipi che il blackface ha portato sul palco hanno creato fin troppi danni – per decenni ha spopolato, tra i cartoni animati, personaggi come Little Black Sambo, a cui tutte le persone di colore venivano paragonate.
Non è così strano dunque che qualcuno abbia notato nei nuovi maglioni di Gucci un riferimento pericolosamente vicino a quella pratica del mondo dello spettacolo che ha portato a galla tanti pregiudizi sui neri. La maison toscana, dopo l’appello di alcuni utenti, ha deciso di fare ammenda su Twitter:
“Gucci si scusa profondamente per le offese recate dal maglione Bataclava. Confermiamo che il prodotto è stato immediatamente rimosso dai nostri store online e da tutti i negozi fisici. Riteniamo che la diversità sia un valore che debba essere pienamente sostenuto, rispettato e in prima linea in ogni decisione che prendiamo. Ci impegniamo ad incrementare la diversità nella nostra azienda, e a trasformare questo errore in un momento di profondo insegnamento per tutto il team di Gucci”.
Il maglione della casa di moda italiana non è però il primo caso di blackface che ha scatenato l’indignazione pubblica. Sfoglia la nostra gallery per saperne di più.
Pradamalia nella bufera
Qualche mese fa, Prada ha presentato una collezione di portachiavi che ha suscitato grande scandalo. Uno dei pupazzetti, la scimmietta Otto, richiama infatti le caricature blackface.
Le scuse di Prada
“Da Prada ci impegniamo nel creare prodotti che celebrino le diverse mode e bellezze delle culture del mondo. Vogliamo esprimere il profondo dispiacere e le nostre sincere scuse per i prodotti di Pradamalia che sono risultati offensivi. Sono stati rimossi dal mercato e non saranno venduti”.
Il piumino Moncler
Negli anni passati, anche la Moncler si è ritrovata a dover rispondere alle accuse di razzismo. Sul suo piumino nero spiccano infatti delle faccine che sembrano proprio rispecchiare quei pregiudizi razzisti propugnati dal blackface.
...ma non sono quel che sembrano
L’azienda ha però spiegato che non era loro intenzione offendere qualcuno, anche perché quelli disegnati sul piumino sono dei pinguini stilizzati. La bufera non si è però placata così facilmente.
Le scarpe di Katy Perry
Anche la cantante è finita nell’occhio del ciclone, per un paio di sabot nere con sopra disegnato un volto con labbra molto carnose.
Il governatore della Virginia nei guai
Proprio in questi giorni sta facendo scalpore il caso del governatore Ralph Northam. Da un suo vecchio annuario scolastico è infatti spuntata una foto che lo vedrebbe impegnato in una scenetta terribile: un ragazzo è vestito di bianco, con il tipico cappuccio del Ku Klux Klan, mentre l’altro ha il volto dipinto di nero. Il governatore ha però smentito di essere lui, quello nell’immagine. Il caso è ancora aperto.
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