Maria Benedicta Chigbolu, Ayomide Folorunso, Raphaela Lukudo e Libania Grenot sono le quattro atlete azzurre che hanno conquistato l’oro alla staffetta 4×400. Le quattro italiane hanno trionfato durante la 28esima edizione dei Giochi del Mediterraneo a Terragona chiudendo la loro staffetta in in 3:28.08.
Una vittoria sulla pista di atletica ma anche l’immagine di un Paese, il nostro, dove la multiculturalità e l’integrazione sono vincenti. Su Twitter Roberto Saviano, complimentandosi con le ragazze, scrive: “I loro sorrisi sono la risposta all’Italia razzista di Pontida. L’Italia multiculturale nata dal sogno repubblicano non verrà fermata.”
In queste ore la foto è al centro di un dibattito politico mentre basterebbe gioire solo perché queste ragazze indossano la maglia azzurra, quindi sono italiane e si tifa per loro. Senza spostare una vittoria sportiva in un piano politico per l’eterna campagna elettorale in atto.
Non solo questa vittoria ma a vincere la mezza maratona invece è un’altra italiana, Sara Dossena, che chiude il suo percorso in 1 ora 12’ e 45’’ conquistando l’oro. Tantissime, come sempre ai Giochi del Mediterraneo, le medaglie agli azzurri dal nuoto alla ginnastica artistica passando per l’atletica leggera.
Sfoglia la gallery per scoprire chi sono Maria, Ayomide, Rapaela e Libania che hanno vinto la staffetta 4×400.
Libania Grenot
Libania Grenot a Cuba era considerata un talento. Il papà Francisco è sindacalista, la mamma Olga giornalista. L’ultima apparizione con la maglia rossoblù e la stella è stata quella dei Mondiali di Helsinki 2005. Poi l’avventura italiana propiziata dal matrimonio, nel settembre 2006. Un anno di inattività praticamente completa, quindi la ripresa con il tecnico Riccardo Pisani a Tivoli. La cittadinanza è arrivata ad aprile 2008 aprendole la strada per il primo miglioramento del record italiano dei 400, da lei portato nel 2009 a 50.30. Dalla fine del 2011 si allena in Florida seguita dal tecnico statunitense Loren Seagrave. Nel 2014 la consacrazione internazionale con la vittoria agli Europei di Zurigo, mentre il 27 maggio 2016 è diventata primatista italiana dei 200 metri (22.56) a Tampa, negli Stati Uniti. Ha confermato il titolo continentale nel 2016 ad Amsterdam, dove ha conquistato anche il bronzo con la 4×400 azzurra, poi la sua prima finale olimpica individuale a Rio, seguita dal record italiano in staffetta.
Come si può leggere dalla biografia pubblicata sul sito della Federazione Italiana Atletica Leggera
Maria Benedicta Chigbolu
Benedicta è la seconda di sei figli (tre fratelli e tre sorelle) di una insegnante di religione, Paola, e di un consulente internazionale nigeriano, Augustine. Il nonno Julius è stato una celebrità in Nigeria: ha partecipato ai Giochi olimpici di Melbourne 1956 arrivando in finale nel salto in alto ed è stato anche presidente della Federatletica nigeriana. Il primo approccio con l’atletica a sedici anni quando un professore dell’Istituto magistrale socio psicopedagogico Vittorio Gassman di Roma, notate le sue notevoli qualità fisiche, l’ha indirizzata al campo romano della Farnesina. Qui ha cominciato a praticare l’atletica seguita da Fulvio Villa. Reclutata nell’Esercito, è allenata a Rieti da Maria Chiara Milardi e legata sentimentalmente al quattrocentista azzurro Matteo Galvan. Ha vinto il bronzo europeo della 4×400 nel 2016, poi ha realizzato il primato italiano con la staffetta azzurra ai Giochi di Rio. Laureata in scienze dell’educazione e della formazione, in passato si è dilettata anche come fotomodella.
Come si può leggere dalla biografia pubblicata sul sito della Federazione Italiana Atletica Leggera
Ayomide Folorunso
La famiglia di Ayomide è originaria del Sud-Ovest della Nigeria, ma “Ayo” dal 2004 si è stabilita con i genitori – la mamma Mariam e il papà Emmanuel, geologo minerario – a Fidenza: qui è stata notata nelle competizioni scolastiche dal tecnico Chittolini e affidata a Maurizio Pratizzoli. Non è riuscita a vestire l’azzurro nei Mondiali under 18 del 2013 pur avendo ottenuto il minimo in ben cinque specialità, perché ha ricevuto il passaporto pochi giorni dopo la rassegna iridata. A giugno del 2015 è stata arruolata nel gruppo sportivo delle Fiamme Oro, proveniente dal Cus Parma. Nel 2016, agli Assoluti di Rieti, ha stabilito il primato italiano under 23 dei 400 ostacoli con 55.54 migliorando il personale di oltre un secondo, ritoccato a 55.50 con il quarto posto in finale agli Europei di Amsterdam. Semifinalista ai Giochi di Rio dove ha realizzato il primato italiano con la staffetta 4×400 azzurra. Nel 2017 è riuscita a vincere due ori internazionali (Europei under 23 e Universiadi), nel 2018 ha corso il record nazionale italiano al coperto della 4×400 ai Mondiali indoor. Studentessa di medicina e aspirante pediatra, dimostra una personalità matura anche negli interessi culturali: appassionata di letture fantasy, non manca di approfondire quotidianamente anche le Sacre Scritture nella comunità pentecostale alla quale appartiene.
Come si può leggere dalla biografia pubblicata sul sito della Federazione Italiana Atletica Leggera
Raphaela Lukudo
La famiglia è originaria del Sudan, ma si era stabilita da tempo in Italia: prima nel Casertano e successivamente, quando “Raffaella” aveva appena due anni, a Modena. Ha scoperto l’atletica nel 2006, con il Mollificio Modenese, per diventare quindi una promessa del giro di pista sotto la guida tecnica di Mario Romano. Nel 2011, dopo aver dimostrato il suo valore ancora allieva ai Mondiali di categoria (semifinalista sul piano nonostante un infortunio alla vigilia della gara), si è trasferita per un paio di anni con la famiglia nei pressi di Londra, rientrando poi in Italia. Dal giugno 2015 si allena con Marta Oliva alla Cecchignola, nel centro sportivo dell’Esercito. Nella stagione indoor 2018 si è migliorata più volte fino a 52.98 (sesta italiana di sempre al coperto), realizzando poi il primato nazionale della 4×400 ai Mondiali. Studia scienze motorie ma ha frequentato l’istituto d’arte, conservando la passione per disegno e foto.
Come si può leggere dalla biografia pubblicata sul sito della Federazione Italiana Atletica Leggera
Cosa ne pensi?